Inter, Guarin: ”Voglio aprire un ciclo qui con lo scudetto”

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Fredy Guarin - Getty Images

 

GUARIN INTER JUVENTUS – Dopo Palacio, ecco l’intervista a Fredy Guarin, proposta dal quotidiano Tuttosport, che si incentra tutta sul match Inter-Juventus. Ecco le parole del colombiano: ”Chi è più ”cattivo” tra me e Vidal? Mah, siete voi che dovete giudicarlo, io penso soltanto a giocare. Per me è più importante il bene della squadra piuttosto che i paragoni con i diretti avversari: Guarin deve fare il bene dell’Inter, il resto conta poco. Chi scelgo tra lui e Pogba? Vidal per l’esperienza, ma Pogba ha davanti a sé davvero un grande futuro. Stiamo parlando di giocatori con caratteristiche diverse, ma con una qualità impressionanti, come peraltro stanno dimostrando partita dopo partita anche in questo inizio di stagione. Tutti sappiamo cos’è successo l’anno scorso. Abbiamo avuto tanti infortuni e poi tutte quelle assenze si sono fatte sentire. E i risultati non sono andati bene. Perchè la Juve ci deve temere? Perché Mazzarri ci ha dato una mentalità nuova, perché stiamo lavorando bene e perché abbiamo fame e voglia di ricominciare a vincere. Ogni gara, a suo modo, è un esame, ma è ovvio che questa è già una delle partite più importanti della stagione perché la Juventus è un nostro rivale diretto. Ma sono proprio queste le gare ideali per far vedere quanto abbiamo imparato di quello che dice Mazzarri e, più in generale, sono occasioni per far vedere ai nostri tifosi il carattere che possiede questa squadra. Un pregio della Juve? Il gioco, il collettivo. Si vede che hanno da tre anni lo stesso allenatore. Per chi conta di più questa partita? Per entrambe: loro verranno a Milano per vincere, mentre noi giochiamo in casa e abbiamo tanta voglia di cominciare a fare vedere quello che vogliamo. L’Inter è preparata per vincere tutte le partite, anche quelle difficili come questa. Il suo sogno da… interista? Far sì che questa squadra torni al top, come è stato nell’epoca di Mourinho. E per iniziare, bisogna vincere il campionato”.

Marco Orrù