Juventus, Chirico: “Il fallo di Chiellini? Un appiglio per scatenare il solito casino in casa bianconera”

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Giorgio Chiellini - Getty Images
Giorgio Chiellini – Getty Images

JUVENTUS CHIRICO / TORINO – Il giornalista di Telelombardia, noto tifoso bianconero, Marcello Chirico, attraverso il suo profilo di facebook ha voluto far sentire la sua voce sul clamore che ha provocato il fallo di Chiellini su Bergessio nella partita Juventus-Catania: “Premesso che Chiellini certi interventi potrebbe risparmiarseli, trovo davvero pretestuoso creare un caso ad hoc su questo intervento. Un appiglio per poter scatenare il solito casino, non avendo altro a disposizione. L’entrata è stata dura, fatta per giunta a centrocampo e a partita omai archiviata, ma ho come l’impressione che si stia sfruttando questo episodio solo per il gusto di andare addosso alla Juve e chiedere (al prox fallo) la testa di Chiellini, giocatore che – siccome indossa la maglia bianconera – merita la gogna mediatica e popolare. Per questo fallo duro ed inutile Chiellini è stato giustamente ammonito, ma mi rendo conto che chi si trova in casa qualche giocatore squalificato per aver fatto del pugilato in campo non aspetti altro di vedere assegnate 3 gg pure a Chiellini. Chissà, magari presto o tardi accadrà, e statene certi che quel giorno noi juventini non ci stracceremo le vesti e non cercheremo vendetta su qualcun’altro. Sappiamo bene quali siano i rischi del gioco duro, che non significa antisportività come qualcuno vuol far credere. Il calcio non è un gioco per signorine, mi pare. Quando si esagera, però, è giusto pagare. Non deve essere però una giuria popolare, oppure i soliti media o qualche presidente di club, a sollecitare sanzioni e a mettere la taglia su un giocatore. L’anno scorso per il fallo duro di Cambiasso su Giovinco, a partita finita, mi pare che gli stessi censori di oggi avessero alzato un muro difensivo attorno all’argentino. Nell’occasione, il primo a difendere Cambiasso fu proprio Conte, il quale si acorse subito dell’involontarietà da parte del giocatore interista. Oggi Conte difende alla pari Chiellini perché – come ha ammesso lo stesso giocatore (chiedendo pure scusa) – sa che non c’era la volontà di fare male da parte del suo difensore. Ai tanti medici specialisti che, in queste ore, affollano il web con le loro accurate diagnosi sull’entità dell’infortunio, vorrei sommessamente ricordare che “frattura composta” significa che il perone non si è rotto, altrimenti Bergessio – al quale faccio il mio personale augurio di pronta guarigione – si sarebbe dovuto sottoporre ad intervento chirurgico. A quel simpaticone di Pulvirenti, che ha parlato di “fallo vigliacco”, chiedo invece cosa fossero i cazzotti che invece ha tirato lui mercoledì sera ad uno steward e che – guarda caso – gli sono costati 1 mese di inibizione dalle cariche federali. Solo che su questo, ovviamente, gli organi di informazione minimizzano. Del resto, Pulvirenti è mica presidente della Juventus.