News, Conte: “Nessuno riuscirà a eguagliare i 102 punti”

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Antonio Conte (getty images)
Antonio Conte (getty images)

NEWS JUVENTUS  PREMIO SCOPIGNO CONTE / RIETI – Il tecnico della Juventus, Antonio Conte, presenta all’Auditorium Varrone di Rieti in occasione del “Premio Manlio Scopigno” che gli è stato consegnato per essere eletto il miglior allenatore della stagione 2012-2013, è stato intervistato in esclusiva dal direttore di Radio Radio, Ilario Di Giovanbattista. Ecco le sue dichiarazioni: “Buona sera a tutti, grazie! Grazie per l’accoglienza e grazie per aver ricevuto la seconda volta il “Premio Manlio Scopigno”, per averlo vinto la prima volta con il Siena e adesso con la Juve. I tifosi bianconeri? Loro saranno sempre la nostra arma in più, il nostro 12° uomo, ma anche il 13°, non finirò mai di ringraziarli. Manlio Scopigno? Sicuramente è un personaggio fuori dalle righe, ho letto alcuni aneddoti quando era allenatore del Cagliari. Ho letto di quando era entrato nella stanza di alcuni giocatori, che era piena di fumo, mentre stavano giocando a carte e chiese se lo facessero giocare pure a lui. Stiamo parlando di un periodo dove il calcio era molto diverso, mentre oggi è difficile che i giocatori si fermino a giocare a scopa, briscola o scala 40, oggi è più tecnologico i ragazzi hanno i computer a disposizione ed è difficile che possano succedere queste cose. Certo se dovesse capitare a me di entrare in una stanza con giocatori che stessero giocando a carte in una stanza piena di fumo il giorno dopo non li manderei sicuramente in campo. La mia terra? Bisogna sempre avere un rapporto con le proprie origini, il mio sangue è salentino e anche se alcuni famigliari sono con me a Torino sono molto radicato con la mia terra. Scelta difficile di rimanere alla Juve? Io sono qui per ricevere questo premio e mi sono sobbarcato tanti chilometri, quindi vorrei parlare solo della celebrazione del premio Manlio Scopigno in tutta la sua interezza, senza dire delle cose dove poi ci si potrebbe ricamare sopra, sia nel bene che nel male. A chi avrei dato il premio? Non l’avrei assegnato, no scherzo. Penso che a livello di meritocrazia farei pari merito tra Benitez e Garcia. La Nazionale? Noi abbiamo sempre fatto bene, perchè a differenza delle altre riusciamo ad arrivare alle competizioni ben organizzati e ci permette di sopperire a dei gap tecnici rispetto a squadre come Brasile, Argentina o Germania. Prandelli può incidere nella giusta maniera lavorando su giocatori che hanno una giusta cultura. Hai inventato un nuovo modulo? Il calcio è sempre in evoluzione, non dico mese per mese, ma anno per anno bisogna aggiornarsi in base alle caratteristiche dei giocatori. Faccio l’esempio di Llorente, che rimarrà con noi anche il prossimo anno, ha rappresentato una tipologia di giocatore che non avevamo avuto i due anni precedenti. Quando si vince tutti vorrebbero essere al nostro posto, mentre quando si perde dicono che hai sbagliato giocatori, modulo, i cambi, il turn-over. Quando sono venuto alla Juve mi avevano etichettato come integralista perchè in effetti avevo vinto al Bari e al Siena con il 4-2-4, ma poi ho dimostrato di saper cambiare con l’arrivo di Pirlo e dopo aver scoperto le caratteristiche di uno come Vidal che era difficile far rimanere in panchina. Poi si dice che in Europa non vadano bene certi moduli, noi abbiamo utilizzato questo 3-5-2 che in realtà è un 3-3-4 e ho visto che anche all’estero stanno adaottando questo sistema. A esempio il  Bayern ha vinto la Coppa di Germania utilizzato questo modulo. Vidal rimarrà? Fino a prova contararia rimarrà anche il prossimo anno, poi i programmi si faranno in questi giorni e si cercherò di fare il nostro meglio come sempre. Stimoli per l’anno prossimo? La gioia che ti da la vittoria non ha eguali, per me vincere o non vincere c’è una grandissima differenza, la sconfitta non la vivo bene, la vivo come una morte apparente , sto in coma, ma faccio stare in coma anche chi è vicino a me. Quindi i miei giocatori che sono intelligenti fanno di tutto per non farci trovare in queste condizioni. Pogba? In poco tempo ha fatto passi da gigante, non è vero quando dicono che gli allenatori non vogliano lanciare i giovani. Se il giovane è pronto e ha delle potenzialità e ci può tornare utile, s’impone da solo. C’è un rettangolo verde e c’è molta meritocrazia in questo, perchè puoi andare in campo e dimostarare il tuo valore. Per Paul ci siamo resi subito conto dei numeri che aveva, ma è stato aiutato e facilitato anche dall’avere vicino oltre che dei grandi calciatori dei grandi uomini, come Buffon, Pirlo, Bonucci, Barzagli, Marchisio, ossia la vecchia guardia ha facilitato molto il nostro percorso. Che pensano di me i giocatori? Io se ho una qualità è quella di dare tutto a loro, e quindi sanno che posso chiedere tutto da loro. Giocatori spompati? Avremo spazio e tempo per recuperare tutte le energie psichiche, fisiche e nervose. Poker? Mi piace giocarci, ma solo a Natale, e penso che è un gioco dove oltre alla fortuna ci voglia una certa tattica. Dopo il tris il poker? Dopo il tris c’è la scala poi il full, il poker e la scala reale, io resto dell’idea che le scale vadano salite gradino per gradino. La formazione? Di solito la dà Sky, non so come fanno ma la danno al mattino prima della partita e a volte mi faccio anche condizionare… scherzo. Chi vincerà il  prossimo anno? Intanto ci godiamo questo Scudetto, ancora fresco, che è meritao e storico e in più con un traguardo di 102 punti che penso nessuno riuscirà a eguagliare”.