ESCLUSIVA/ Agatino Cuttone: “Evra arrivo’ al Marsala come attaccante, ma con me giocava terzino. Ora e’ uno dei piu’ forti al mondo”

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Patrice Evra (getty images)
Patrice Evra (getty images)

JUVENTUS CUTTONE EVRAPatrice Evra come tutti sanno ha gia giocato in Italia vestendo la maglia del Monza, ma ancor prima quella del Marsala. Abbiamo voluto fare un salto nel passato con chi lo ha conosciuto e allenato. Per questo la redazione di Juvelive.it ha intervistato in ESCLUSIVA il tecnico del Marsala che alleno’ il francese nella stagione 1998-99, stiamo parlado di Agatino Cuttone. Ecco le sue dichiarazioni al microfono di Giovanni Remigare:

Mister Cuttone, che impressione le fa rivedere Evra in Italia?

“L’ho avuto con me che era un ragazzino e adesso che e’ un campione affermato e’ un piacere vederlo ritornare in Italia dove sono sicuro fara’ bene, come sempre.”

Cosa puo’ dare Evra alla Juve di Allegri?

“Puo’ dare molto, soprattutto puo’ essere una pedina importante in vista dei tanti impegni come Champions League, campionato, Coppa Italia e tutto il resto. E’ un calciatore molto professionale, che atleticamente ha grosse quailta’, e puo’ dare freschezza e dinamismo alla Juventus.”

Si ricorda di Evra ai tempi del Marsala?

“Mi ricordo di tutti i calciatori che ho allenato, quindi mi ricordo anche di Evra. Era un ragazzo molto tranquillo, ma a soli 17 anni faceva gia capire cosa voleva diventare. Era molto attento ai particolari, si allenava seriamente, aveva in mente di diventare un grande campione, e cosi e’ stato.”

Che tipo era fuori dal campo?

“Come tutti i ragazzi della sua eta’ gli piaceva giocare e lo faceva spesso a casa mia con mio figlio che aveva la sua eta’, giocavano spesso con la play station, uscivano e si divertivano, ma sempre con la testa al calcio.”

Si vuol prendere il merito di averlo scoperto?

“No assolutamente, in questo mondo i meriti non bisogna mai prenderseli, ma devono essere gli altri a darteli. Evra arrivo’ da noi come attaccante, ma io valutando le sue caratteristiche decisi di metterlo a fare l’esterno, infatti io ho avuto anche qualche problema con la proprietà perché riteneva che dovesse giocare trequartista o seconda punta, mentre io l’ho sempre utilizzato come quarto di sinistra nel centrocampo a quattro e oltretutto ha fatto molto bene. Con me giocava come esterno alto, aveva un dinamismo fantastico e aveva una grande capacita’ nel saltare l’uomo e mettere la palla al centro come pochi, poi e’ passato a fare l’esterno basso di difesa, beh diciamo che il tempo mi ha dato ragione, visto che e’ diventato uno dei terzini piu’ forti al mondo.”

Remigare Giovanni