Primo piano, l’avversario: la Roma di Garcia

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Rudi Garcia (getty images)
Rudi Garcia (getty images)

PRIMO PIANO ROMA GARCIA / ROMA –

PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3): Skorupski; Maicon, Manolas, Yanga-Mbiwa, Cole. Pjanic, Keita, Nainggolan, Gervinho, Totti, Florenzi.

DIFESA – Un reparto che malgrado l’assenza di Benatia (ceduto al Bayern) garantisce una certa continuità. Contro la Juve Garcia dovrà fare a meno dell’esperto De Sanctis, ma potrà contare sul giovane Skorupski, per niente intimorito da partite di cartello, come ha dimostrato nella sfida di Champions contro i Campioni d’Inghilterra del Manchester City. A destra agirà il brasiliano Maicon, che a tratti può essere devastante per la sua tecnica e progressione e che non disdegna con i suoi inserimenti di andare a far male in attacco. Al centro la nuova coppia Manolas (mollato dalla Juve in sede di mercato per il suo prezzo eccessivo) che ha fatto vedere gìà al Mondiale di che pasta sia fatto e si sta ripetendo in questo scorcio di stagione. Personalità, velocità e ottimo senso della posizione. Al suo fianco il francese Yanga-Mbiwa, che garantisce chili e centimetri in appoggio al greco, mentre sulla sinistra ci sarà il veterano Cole, che anche se in fase discendente rispetto al suo passato nel Chelsea, garantisce comunque una certa esperienza. Carte che potrebbe giocarsi Garcia sono gli altri due greci, gli esterni Holebas e Torosidis, a cui non fatto difetto l’aggressività e la confidenza con la porta.

CENTROCAMPO – Il centrocampo a tre (orfano di De Rossi e Strootman infortunati) potrà contare Pjanic, incaricato di ispirare gli avanti giallorossi e che può essere temibile anche sui calci piazzati. Il maliano Keita, ex Barcellona, si è già integrato nella sua nuova squadra, mostrando personalità, senso della posizione e precisione nei passaggi, tanto da imporsi come il vero regista della squadra. Il terzo elemento è quel Nainggolan, cercato a lungo dalla Juve, che si si è messo in luce nella  Capitale grazie alla sua arcignità e a un certo senso del gol. Bisognerà vedere se a livello fisico reggerà il confronto con il centrocampo della Juve, visto che ha sprecato numerose energie nella sfida di Champions contro il City.

ATTACCO – Garcia schierarà un tridente mascherato composto dall’ imprevedibile Gervinho, in grado di saltare l’uomo ad alta velocità e che rispetto ai tempi dell’Arsenal si è rivelato anche in zona gol. Capitan Totti, che di fronte non avrà come lo scorso anno il capitano avversario e amico Alex Del Piero. Il suo compito sarà quello di illuminare la manovra d’attacco e di andare a concludere in prima persona. Anche se l’età inizia a pesare Totti ha dimostrato di poter competere (anche se a intermittenza) ad alti livelli. Sull’altra fascia dovrebbe esserci il canterano giallorosso Florenzi, vero jolly tra centrocampo e attacco, veloce e dinamico, in grado di creare scompiglio con i suoi inserimenti nell’area avversaria, e dotato di uno spirito di sacrificio fuori dal comune. In panchina l’uomo più pericoloso è Destro, bravo sia di testa che di piede, in possesso di una media gol non comune e che dopo essersi sbloccato contro il Verona vorrà ripetersi contro la Juve. Occhio a Iturbe, simile a Gervinho, che non è ancora riuscito a far vedere quello che dimostrato quando militava al Verona.

GARCIA – Un tecnico moderno, che ama il calcio offensivo, ma allo stesso tempo con una solidità anche dal punto di vista difensivo. Predilige una difesa con due centrali veloci e forti di testa, con il gioco che passa spesso dalle sovrapposizioni degli esterni difensivi. Non è un allenatore ossessivo nel possesso di palla, è più incline alle ripartenze veloci con due esterni in grado di saltare facilmente gli avversari per creare la superiorità numerica. Tecnico che ha il Dna dei vincenti, che la scorsa stagione avrebbe vinto facilmente lo Scudetto se non ci fosse stata la stratosferica Juve di Conte.

PUNTI FORTI – La velocità degli esterni (soprattutto con l’imprendibile) Gervinho, la fantasia di Totti e Pjanic e la soldità difensiva dovuta all’efficacia dei centrocampisti abili nel proteggere i compagni del reparto arretrato. Un fuoriclasse come Francesco Totti.

PUNTI DEBOLI – Difficile trovarne, ma il fatto che la Roma dipenda molto dalle giocate del suo Capitano può essere un grosso limite. Contro la Juve di Allegri Garcia giocherà sulle ripartenze, ma lasciare il pallino del gioco a una squadra in grado di saper far girare la palla, in stile Tiki-taka, potrebbe rivelarsi una scelta sbagliata. Potrebbe pagare il fatto di essere l’eterna seconda e perdere sicurezza di fronte ai tri Campioni d’Italia, più abituati  ad alzare trofei stando davanti a tutte le altre.