Dal Campo, Juventus-Atalanta: statistiche del match

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Serie A (Getty images)
Serie A (Getty images)

DAL CAMPO JUVENTUS-ATALANTA STATISTICHE  / TORINO – La Juventus allo Stadium, nella settimana che precede la delicata sfida di Champions, ha battuto l’Atalanta per 2-1. Al gol iniziale di Migliaccio (25′) i bianconeri hanno risposto al 39′ con Llorente in mischia e al 45′ con una bordata chirurgica di Pirlo da fuori area. Il risultato non spiega quanto la squadra di Allegri abbia sofferto per portare a casa i tre punti. L’Atalanta di Colantuono ha tenuto in vita la partita fino all’ultimo con una Juve visibilmente in debito d’ossigeno. Se abbia influito o meno il pensiero al Borussia Dortmund si capirà martedì sera. La Juventus ha comandato il gioco per gran parte dell’incontro, con un possesso di palla del 62%, ma di 14 tiri solo 6 sono finiti nello specchio, mentre gli atalantini hanno tirato per 9 volte con 3 soli in porta. Il mattatore della serata è stato Pirlo, che oltre che aver realizzato il gol decisivo è colui che ha effettuato più passaggi riusciti (74), con Bonucci in seconda posizione (69) e Chiellini in terza (68). Gagliarda è stata la partita dei ragazzi di Colantuono, prova ne è la prestazione del regista Cigarini che  ha recuperato più palloni di tutti (27), precedendo Chiellini  con 25 e un superlativo Migliaccio con 22. Se Llorente oltre al gol è quello che ha tirato più volte (3), parecchi sono i giocatori che figurano in questa speciale classifica, con Tevez (sotto tono) con 2 conclusioni, così come l’altro bianconero Bonucci e gli atalantini Migliaccio, Baselli e Cigarini. Equilibrato è stato il conto dei corner con la Juve che ne ha battuti 6 contro i 5 dell’Atalanta, mentre i bianconeri hanno commesso 11 falli a fronte dei 15 dei bergamaschi. Una nota di merito va per Buffon, che con l’ennesima grande parata ha mostrato di essere un vero leader, mentre opaca è risultata la prova di Pogba, che ha giochicchiato sulle punte, forse anche per il fatto di essere diffidato in vista dello scontro con la Roma.

Diego Pedullà