ESCLUSIVO/Tacchini: ”E’ ora di tornare tra le quattro migliori d’Europa”

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Alessandro Tacchini
Alessandro Tacchini

ESCLUSIVO TACCHINI – Monaco-Juventus è una delle serate chiavi della stagione juventina. Per parlare di questo match, la redazione di Juvelive.it ha intervistato in ESCLUSIVA il giornalista di fede bianconera di Quartarete Tv Alessandro Tacchini, il quale ci ha rilasciato queste parole:

Vigilia di Monaco-Juventus. Secondo te Allegri farebbe meglio a schierare la squadra col 4-3-1-2 o col 3-5-2 per affrontare i monegaschi?

”Mi scuserete se la prendo un po’ alla lontana. Alzi la mano chi si ricorda la prima semifinale di Coppa Campioni conquistata e disputata dalla Juve nella sua storia. Fu quella degli Anzolin, Salvadore, Zigoni e Bercellino del 1967-68, persa poi col Benfica (doppia sconfitta 2-0 a Lisbona, 1-0 a Torino, con due delle tre reti portoghesi, del mito Eusebio). Questo per dire che nella vita, rimangono, nel medio-lungo periodo, soltanto le vittorie e non certo i “bei risultati”, come pure fu l’acuto europeo dei bianconeri di ben 47 anni fa. Perché dico questo? Perché stasera (e siamo “solo” ai Quarti) ci troviamo di fronte ad uno snodo fondamentale nell’arco della storia recente della Signora del Calcio, ma che rimane comunque, un “passettino”, rispetto ai fasti pre-calciopoli. E questo, deve far riflettere. Uno snodo importantissimo, come crescita, autostima, e anche – se è brutto dirlo – economico. Passare, significa avere qualche chance in più di vedere ancora in casacca black&white il “Polpo delle Meraviglie”. La gara di Montecarlo, dunque, non dovrebbe essere assolutamente fallita, anche se da troppe parti la vedo erroneamente assunta come se fosse solo una formalità. Come se non si fosse vista la pericolosità del Monaco all’andata, come se si sottovalutasse che si gioca in trasferta, seppure nello stadio “più facile” (e non solo per la vicinanza del “Louis II” a…Ventimiglia) di tutto il lotto europeo. La tattica, mi chiedevi. Si va verso una difesa a tre, grazie a San Barzagli, e con una muraglia di qualità e quantità in mediana, con un Pirlo però ancora pericolosamente a mezzo servizio e un Vidal in ripresa, ma reduce dalla febbre. Solo Pogba, appunto, non è della gara. Forse, paradossalmente, non sarà necessario. Speriamo lo sia in seguito”.

La Juve come deve giocare stasera, per il pareggio o deve fare la sua partita, anche a costo di rischiare qualcosa?

”Rispondo, ribaltando immediatamente la domanda: è proprio se si gioca solo per il pareggio, che si rischia di più. La squadra di Leo Jardim non rischia niente. E’ sfavorita, non ha pressioni, ha già compiuto un ottimo cammino in Coppa. Per questo, giocherà quasi per divertirsi, per stupire. Noi, invece, per fame, quella chimica, di un ritorno nelle quattro che contano. Sarebbe ora. Meritatamente, ora”.

Parliamo dei singoli. Quale sarà l’uomo decisivo stasera?

”Dico e spero, Morata. E, perché no? Anche Llorente. In assoluta controtendenza. Perché, contro i monegaschi, occorre crossare come non mai. Come non si è fatto all’andata”.

So che non tiri mai indietro se ti chiedo un pronostico secco.

”Io vedo un 2-2. Ma sognerei una gara replica di quella offerta dai ragazzi di Allegri, contro la Lazio. In Europa, dicono che questa sia il quarto di finale più debole di tutti. Lasciamo che lo pensino. Occorrerebbe, in tal senso, una dimostrazione di forza. Attualmente, non lo vedo come chiedere la luna. Per quella, ci saranno i turni successivi”.

Marco Orrù