Mai senza Gonzalo Higuain. Nello scacchiere di Massimiliano Allegri, è lui la pedina inamovibile. Lo conferma il dato relativo ai minuti giocati: il Pipita è l’elemento più utilizzato della Juventus in stagione. L’argentino ha già totalizzato 3.655 minuti in 45 presenze, circa 300 in più rispetto alla scorsa annata ma con tre gare in meno. L’euforia del Camp Nou è già stata messa da parte. Non sono consentiti cali di concentrazione, nel momento più delicato dell’anno. Il tour de force della Juventus comincia adesso, tra campionato e Champions League. Genoa, Atalanta, Monaco, Torino, ancora Monaco e quindi la Roma, con Allegri che spera di essere certo dello scudetto dopo la gara con i giallorossi. Un’eventualità che permetterebbe al tecnico di concentrarsi sulla finale di Coppa Italia e su una possibile finale europea, facendo rifiatare i giocatori più utilizzati. Sotto questo aspetto, il cambio di modulo ha influito in modo decisivo. Il 4-2-3-1 infatti prevede un dispiego di elementi offensivi maggiore rispetto al tradizionale assetto a due punte. Escludendo il lungodegente Pjaca, in pratica l’allenatore è costretto ad impiegare ogni risorsa del reparto avanzato.
Higuain fondamentale, ma in Europa serve di più
Allegri aspetta i gol europei del Pipita. Nelle nove presenze totalizzate in Champions, Higuain ha segnato solo tre reti. Tutte peraltro nella fase a gironi della competizione: l’ultima risale al 7 dicembre contro la Dinamo Zagabria. Poi, è rimasto a secco sia con il Porto che con il Barcellona. Per questo, il tecnico ha bisogno che ritrovi la concretezza anche in Europa. L’andata delle semifinali dista soltanto undici giorni: c’è tutto il tempo dunque, per prepararsi a lasciare il segno.
a cura di Salvatore Malfitano (Twitter @MalfiToto)
