Chiellini: “Il cambio di modulo ha dato qualcosa in più. Pallone d’oro a Buffon per la stagione”

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Giorgio Chiellini
Giorgio Chiellini ©Getty Images

Il difensore bianconero Giorgio Chiellini ha parlato nella conferenza stampa dell’open day allo ‘Juventus Stadium’. Ecco come ha commentato la marcia d’avvicinamento alla partita: “La sto vivendo come i miei compagni che c’erano due anni fa. Ci sentiamo diversi e migliori, a prescindere dalla qualità tecnica che è aumentata nella rosa. Essere abituati a certe partite ti aiuta ad arrivarci in maniera migliore. Poi dobbiamo dimostrarlo in campo dove troveremo una squadra che sicuramente ha più abitudine di noi e lo ha dimostrando con le recenti vittorie. E’ una squadra che sembra che sta sempre lì a giochicchiare ma appena pensi di avere il sopravvento ti colpisce. E’ quello che ha fatto con il Napoli o il Bayern Monaco: sembra che ti lascia l’opportunità di vincere, ma ha giocatori straordinari sul campo. Dobbiamo continuare la strada intrapresa nell’ultimo periodo, fondamentale sarà l’approccio alla partita, provare a vincere più duelli e mantenere il giusto ordine”. 

Focus Juventus

Parlando della squadra bianconera e delle grandi soddisfazioni conquistate in questa stagione ha detto: “Dietro siamo in cinque centrali, dello stesso livello, ognuno con caratteristiche diverse. Si parla tanto di me, Barzaglia e Bonucci, ma non dimentichiamoci gli altri due centrali che giocherebbero in tutte le squadre d’Italia e nel 90% d’Europa. Siamo fortunati ad avere così tante persone brave”. Sul Pallone d’Oro a Buffon ha detto: “Sono stato fortunato a fare tutta la carriera insieme a Buffon e forse non mi rendo neanche conto cosa vuol dire non avere un portiere di grande livello. Credo non sia giusto dare un Pallone d’Oro alla carriera: Gigi se lo meriterebbe per quello che fa, non per quello che ha fatto. Spero lo vinca ma per la stagione, non alla carriera. Ha fatto qualcosa di straordinario e purtroppo sabato ci sarà bisogno di qualche altra cosa di straordinario perché è impensabile non concedere qualcosa al Real”. Ha poi parlato del gruppo sudamericano della Juve: “Il gruppo sudamericano è una parte importante di questo spogliatoio anche perché portano un po’ di allegria e spensieratezza che serve in questo momento. Noi italiani siamo un po’ più bacchettoni, più seri. Ora questa settimana la prepareranno come al solito, fino alla mattina sembra che stiano preparando la partita tra amici del quartiere, ma è tutto nella norma. Queste diversità magari non sono facili da superare, ma nel nostro gruppo siamo stati bravi a superarle e trovare quell’unità che non sempre è scontata. Da parte nostra c’è stata una crescita costante e il cambio modulo ha dato un qualcosa in più. Avevamo bisogno di provare qualcosa di nuovo, vincevamo ma non non ci divertivamo abbastanza. Quello è stato un input, uno slancio anche a livello europeo. Se devo scegliere una partita europea, scelgo quella con il Barcellona. Ma quella è una conseguenza di un processo lungo che ci ha permesso di arrivare pronti quando volevamo, cioè a marzo. Due anni fa c’era la fine di un ciclo per età anagrafiche e scelte di vita. Quest’anno ancora no, almeno nell’immediato. Certo se penso da qui a due-tre anni ti dico sì. La società però è lungimirante. Non sono preoccupati, i cambiamenti nel nostro sport sono all’ordine del giorno”.

Il ballottaggio Isco-Bale e sfida col Real Madrid

Sul dubbio di chi giocherà fra Isco e Bale, Chiellini ha dichiarato: “Qualche piccola differenza c’è, sia nelle caratteristiche dei giocatori che nel modo di giocare della squadra. Sono due fuoriclasse ma dovremo cambiare accorgimenti in base a chi scenderà in campo. Isco negli ultimi due mesi è stato il valore aggiunto di questa squadra, oltre ai classici gol di Ronaldo“. Sulla sfida in campo fra le due compagini ha detto: “E’ riduttivo dire che la partita si giocherà lì ma riuscire a reggere l’urto della fase offensiva del Real sarà un aspetto importante. Poi dovremo cercare di tenerli lontani dalla nostra porta e cercare di avere il pallino del gioco in mano. A certi livelli se non tocchi la palla per sessanta minuti, nell’ultima mezz’ora non ne hai più”.