Il saluto di Dani Alves ai tifosi bianconeri non basta a placare la loro ira

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Daniel Alves
Daniel Alves ©Getty Images

Con un lungo post su Instagram, Dani Alves ha salutato la Juventus e i suoi tifosi, un inevitabile addio scatenato dalle polemiche seguite alle dichiarazioni del terzino brasiliano. «Ringrazio tutti i tifosi, i miei compagni per l’accoglienza e per i professionisti che sono, è per loro che questo club vince e raggiunge le finali. Credo che il mio rispetto per la società sia stato nella mia dedizione, nel mio lavoro e nella mia passione per renderlo ogni giorono più grande. Mi scuso se i tifosi se hanno pensato che ho fatto qualcosa per offenderli: non avevo nessuna intenzione ma faccio sempre le cose con spontaneità e pochi capiscono». Un idillio breve, quello tra la Juventus e Dani Alves, arrivato a Torino, esattamente un anno fa, il 27 Giugno 2016, nello scorso calciomercato Juventus. Da subito era diventato l’idolo dei tifosi bianconeri per la sua grande capacità di divertire utilizzando i social network come specchio della sua quotidianità e veicolo di contatto diretto con i sostenitori. A ritmo di samba, balli e canzoni brasiliane, il pazzo Dani Alves aveva conquistato la Juventus, salvo poi compiere degli scivoloni troppo grandi che non sono andati giù alla società bianconera.

Dani Alves saluta la Juventus, ma coglie l’occasione per pungere Marotta

Dallo sciagurato consiglio a Dybala alla foto degli scarpini della finale di Berlino, quella di Dani Alves è stata una vera e propria corsa verso il baratro social, salvo poi giustificare il tutto con la sua spontaneità sudamericana. Ai tifosi però non è bastato, e anche dopo queste improvvisate “scuse”, i sostenitori bianconeri non hanno lesinato critiche all’ormai ex loro idolo. Il momento del congedo dalla società bianconera è stato anche l’occasione per lanciare una stoccata a Marotta: “Come tutti sanno, pecco sempre per dire quello che penso e quello che sento. Io sento che devo ringraziare Marotta per l’opportunità che gli ho dato di avere un grande professionista, uno che ama il suo lavoro. Non gioco al calcio per soldi, gioco al calcio perché amo questo lavoro e rispetto chi ne fa parte. Farò in modo che tu approfitti del mio lavoro (rivolgendosi a Marotta, ndr) per fare molti anni di vacanze. Amo il calcio e i soldi non mi tratterranno da nessuna parte”. E mentre il direttore generale della Juventus risponde “sul campo”, lanciandosi alla ricerca di un valido sostituto al terzino brasiliano, quest’ultimo sta per essere accolto da Pep Guardiola al Manchester City.

Alessandra Curcio