Zeman di nuovo polemico contro la Juventus, si scaglia contro gli scudetti di Moggi

0
459
Zdenek Zeman ©Getty Images

Tra le news Juventus ogni tanto spunta qualcosa che lo riguarda. Zdenek Zeman sembra aver capito che parlare della Juventus gli permette di trovare spazio sulle pagine dei principali quotidiani sportivi. E allora il boemo si scaglia ancora contro la Vecchia Signora. Mentre le parole di Allegri, tecnico bianconero, sono proiettate verso il futuro, quelle dell’attuale tecnico del Pescara, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, riportano ancora al passato, come in un tunnel dal quale Zeman non riesce ad uscire.

Zeman e l’epoca Moggi: nuovi commenti velenosi del boemo

Un legame tormentato quello tra Zeman e la Juventus, rancori che si trascinano da anni e che l’allenatore ceco non ha mai accantonato. L’argomento di oggi? Il solito: gli scudetti dell’era Moggi. “Gli Scudetti revocati esibiti al Juventus Stadium? I bianconeri non dovrebbero giocare lì. Io sono uno che cerca di rispettare le regole e le decisioni degli altri. Anch’io sono stato squalificato 3 mesi: ho accettato”. Con durezza Zeman ribadisce le sue arcinote posizioni riguardo alle vittorie bianconere. Una polemica che comincia da molto lontano, dalle accuse di doping mosse da Zeman alla Juventus nel 1998: “Il sistema era sbagliato e l’ho detto. Anche chi la pensava come me si è schierato (giustamente per loro) con il sistema. Sono stato penalizzato sicuro, ma non mi pento. Avevo offerte da Real e Barcellona, ho deciso di fare altro. France Football mi ha messo tra i 30 allenatori più importanti nella storia del calcio: mi basta”. Qualche parola anche sul suo acerrimo nemico Luciano Moggi, che ora fa il direttore sportivo del Partizani Tirana, in Albania. “È tornato in Albania, ma anche in Italia nonostante la squalifica ha a disposizione radio, giornali e televisioni. Non capisco chi lo cerca. Pensano risolva i problemi. Ma per me ha fatto fallire tanti club”. Niente di nuovo nelle parole di Zeman, niente che non sia stato già detto e ridetto. Le frecciatine polemiche di un uomo che dovrebbe guardare al futuro, a quello che ancora ha, forse, da dare al calcio italiano, invece di rimuginare sempre su un passato che, evidentemente, manca di qualche soddisfazione.

Alessandra Curcio