Juventus, Chirico: “Prandelli dice una cosa e ne fa un’altra”

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Gigi Buffon - Getty Images
Gigi Buffon – Getty Images

JUVENTUS CHIRICO / TORINO – Il giornalista di Telelombardia, noto tifoso bianconero, Marcello Chirico, attraverso il suo profilo Facebook ha attaccato le decisioni del Ct della Nazionale, Cesare Prandelli, in merito alle ultime convocazioni:
“Come al solito Prandelli dice una cosa e poi ne fa un’altra. Prima assicura che – essendo già stata raggiunta la qualificazione ai Mondiali – avrebbe avuto un occhio di riguardo verso “quei giocatori che hanno dato tanto e che hanno tantissimi impegni” e poi li convoca.
Pirlo è uno di questi, forse quello che – proprio per il bene della Nazionale Italiana – andrebbe tutelato più di altri. Già alla Juventus Conte sta provando a gestirlo con una maggiore attenzione rispetto alle 2 precedenti stagioni, si sperava che almeno contro Danimarca e Armenia ce lo lasciassero a Vinovo. Così come Buffon (se Sirigu e Marchetti non giocano queste 2 partite, quando giocheranno mai?).

Ma Prandelli è tutto fuorché uno coerente con ciò che dice: prima istituisce il codice etico e poi lo applica “ad minchiam” a seconda dei soggetti. Adesso che potrebbe sperimentare magari Verratti come regista arretrato, si ostina a chiamare Pirlo. Potrebbe finalmente provare Ogbonna centrale di difesa e invece chiama Bonucci. Vedremo se a sinistra, con Balzaretti squalificato per la prima partita dopo la sosta (a proposito, non doveva scattare il codice etico?) insisterà su Chiellini oppure si deciderà a provare il romanista, tra l’altro in gran forma.

Adesso ha assicurato che ai titolari verrà dato un minutaggio “contenuto”, dobbiamo prenderlo in parola? Visti i precedenti, mi fido poco. Eppoi, aldilà di quanto li farà giocare, a incidere sullo stato di forma dei giocatori saranno anche gli spostamenti in aereo: uno che ha fatto il giocatore dovrebbe saperlo.

Vedrete che, sacrestano com’è, dirà che ha convocato i migliori per garantire fino in fondo la regolarità del girone e il massimo impegno dell’Italia. Teorie decubertiane che, visti i già tanti impegni e lo stress al quale vengono sottoposti la maggior parte dei giocatori di Serie A, dovrebbe quantomeno accantonare dopo avere già spremuto quest’estate i titolari azzuri per una competizione inutile come la Confederation Cup, buona sola per mandare in vacanza in Brasile parenti e amici di giocatori e dirigenti della FIGC e spendere 2 milioni di uro in 15 giorni.

Un briciolo di comprensione non la si può di certo pretendere da uno che, 9 mesi prima del Mondiale, si è già dato dimissionario ed ha mandato in crisi quegli imbranati dei federali, i quali non si aspettavano di doversi andare a cercare fin d’ora un nuovo CT”.