Calciomercato, Marchetti racconta il momento Conte

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NEWS_1399285019_luca_marchetti_calciomercato_skyEDITORIALE MARCHETTI ATTESA CONTE INCONTRO / MILANO – Tutti in attesa di Conte, di sapere quello che fa, come va l’incontro con la Juventus. Ancora non c’è stato. Marotta Paratici sono in sede, lui e Agnelli no. C’è bisogno di tutti per trovare ancora la strada da percorrere insieme.
Partiamo da un concetto: il rapporto non è deteriorato. E i dirigenti (Marotta e Paratici), la presidenza (Agnelli) e Conte sanno benissimo cosa pensa l’uno dell’altro, quello che serve e quello che non si riuscirà ad ottenere. Ragionare e farsi aiutare dalla logica, spesso nel mercato è un grave errore. Perché poi può esserci l’imponderabile, gli stati d’animo, le ruggini. L’equilibrio fra le parti può essere raggiunto partendo da semplici presupposti.

Non c’è un allenatore più adatto di Conte per la Juventus. Per quello che ha vinto, per il suo passato da capitano, per la competenza e la conoscenza dell’ambiente, per quello che può ancora garantire. La Juventus per certi versi è il contesto migliore per Conte: il suo peso specifico è molto alto, ha ampia discrezionalità, non deve convincere nessuno.

E’ chiaro che in questi tre anni ha chiesto molto. A tutti. A tanti. E molti è necessario che facciano le valigie. Ma in molti è possibile che le facciano a prescindere: GiovincoQuagliarella Vucinic hanno un solo anno di contratto, quindi o rinnovano o vanno ceduti. IslaPadoin e Peluso potrebbero salutare, così come un “big” se non si riuscisse a cedere alle tentazioni (ad oggi più Vidal che Pogba). E poi il cambio di sistema di gioco: ecco perché cambierà molto in questa Juve. E i nomi di cui si parla ora per continuare a crescere sono di primo livello: Sanchez, Nani, Candreva, Guarin tanto per citare i primi.

Poi la questione tempo e obiettivi comuni. Intanto aprire un nuovo ciclo significa altri tre anni. Conte vuole ancora altri tre anni di Juve sapendo che si cresce sì, ma che la vetta Europea (almeno per il momento) è lontana? E se non si dovesse vincere subito? L’allenatore della Juve ha avuto la percezione che nei momenti di difficoltà venisse “sbranato” come se al primo passo falso fosse necessario porre l’accento sulla scivolata. Siccome non è pensabile che si vinca sempre e dappertutto vorrebbe che fosse chiaro un concetto: l’importante è essere competitivi fino in fondo. Esattamente quello che ha detto il presidente Agnelli qualche giorno fa.

Per questo alla Juve sono ottimisti, nonostante abbiano cercato in giro la disponibilità degli allenatori. Da Klopp aSimeone, da Montella Spalletti, da Allegri Mihajlovic passando anche per Mancini. Nessuno messo sotto contratto, nessuno già scartato a priori. Solo capire, per non trovarsi impreparati. Qualora la logica non funzionasse. Perché nel mercato i ragionamenti non funzionano. Bisogna guardarsi negli occhi e capirsi. Ancora una volta.

Fonte: Calciomercato.it