News, Zebina: “Juve e Roma, godetevi la partita”

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Juventus (getty images)
Juventus (getty images)

ZEBINA JUVENTUS ROMA – Jonathan Zebina ha parlato di arte e calcio ai microfoni della Gazzetta dello Sport, facendo un riferimento a Juventus – Roma di questa sera:  “Capello mi ha sorpreso come fossi il suo “eletto”. In campo, invece, credo nell’apparizione del genio. In Zidane, capolavoro vivente, unico di fronte al quale durante il gioco mi sono bloccato quasi in adorazione. Vedeva prima, anticipava i comuni mortali: come Picasso, ha influen- zato i generi e segnato un’epoca, cosa rara nel calcio o nell’arte. Quando il calcio diventa un lavoro è stress per- manente. L’obbligo del risultato allontana dall’arte, che è piacere solitario, sono i crampi allo stomaco mentre fissi per ore lo stesso quadro. Con l’arte ho incuriosito molti, Camoranesi su tutti: lo vedi coi capelli lunghi, un po’ grezzo e invece ha sensibilità e gusto. È vero che troppi calciatori pensano solo alla play, ma non perché non siano capaci: semplicemente, nessuno li”

Sulla Roma di Capello: “Dallo strapotere fisico di Samuel e Batistuta alla rapidità di Cafu, fino a certe giocate del capitano: era muscolare ma pure raffinata, come i corpi magnifici di Michelangelo nella Cappella Sistina”. 

Sulla Juve di Capello: “Un carrarmato. Sentivi negli altri la paura, la sensazione di potere essere schiacciati. Mai giocato o visto una squadra con tanto vigore: era arte industriale in onore della Torino operaia”. 
 
Su Garcia:  “Artista di talento già qui, ma ero scettico per- ché Roma è un’arena: vita o morte. E lui ha imparato a vivere in equilibrio, è come il Napoleone di Jacques Louis David: un conquistatore”.  

Su Allegri: “Con quella forma asciutta mi ricorda un Modigliani. Non gli si può chiedere di essere Capello o Conte, furioso sul campo. Però l’eleganza e il bel gioco sono le sua carte: fare meglio di ieri sarebbe un capolavoro da esposizione”.

Juve- Roma cosa vuol dire ai tifosi? “Godetevi la partita, e poi a tavola davanti a un piatto di pasta, fatto dolcemente dalla mamma: questo è il capolavoro dell’arte italiana”.