Massimiliano Allegri e Dybala hanno presentato in conferenza stampa la sfida di domani, allo Juventus Stadium, contro il Porto. Sono tanti i temi trattati dai due.
L’allenatore bianconero ha iniziato parlando della partita di domani: “I rischi sono tanti perché innanzitutto è una partita di calcio e le partite di calcio non sono mai scontate. Oltretutto il Porto credo che domani farà un’ottima partita, lo ha dimostrato anche nei play off a Roma, dove partiva da una situazione di svantaggio. Per domani stanno tutti bene a parte Sturaro che nei prossimi giorni sarà con la squadra. Credo che sarà disponibile per la gara di Genova. Abbiamo queste due partite e quindi devo cercare di gestire al meglio le forze, perché venerdì abbiamo speso molto, veniamo da un periodo intenso e non possiamo permetterci cali di tensione. La squadra sta tutta bene, quindi domani è possibile. Domani gioca Marchisio. Per quanto riguarda i centrali devo vedere, perchè Chiellini è rientrato con la squadra, ma devo valutare domani mattina se farlo giocare o no. Quindi ho due dubbi: uno sul terzino destro e uno sul centrale. Questa gara si vive come si vive un pre-gara di una Champions, ha un fascino particolare, è una partita importante, ma soprattutto abbiamo un obiettivo da raggiungere che è quello dei quarti di finale.Non è che il calcio italiano è tutto da buttare, il calcio italiano deve guardare in avanti e migliorare le cose che non vanno. Non sta a me sicuramente migliorarlo, io ho una mia idea, poi c’è la Federazione che butta giù i programmi, ci sono altri organi di competenza. Ci sono cose da migliorare e basta farlo. Lo spirito è buono. Quello che è successo venerdì in campo, dove i ragazzi hanno giocato una partita bella, così come l’ha giocata il Milan, che ha combattuto contro una squadra che venerdì nel campo si è dimostrata più forte. Poi il rigore, l’episodio, c’era o non c’era… che il rigore l’avesse dato contro al 95′, sicuramente mi sarei arrabbiato anch’io e ci sarei rimasto male, ma i valori in campo venerdì erano stati ben delineati. Faccio una riflession e poi chiudiamo col campionato prchè domani abbiamo una partita di Champions dove bisogna arrivare ai quarti di finale: credo che negli ultimi sei anni, l’unica partita dove non c’è stato equilibrio sul campo, sia stata quella di venerdì, dove ci sono stati 25 tiri in porta della Juventus, 13 nello specchio della porta, grandi parate del portiere. E quel 2-0 quando io ero sulla panchina del Milan, dove abbiamo perso all’ultimo e dove la Juventus fece una grande partita meritando di vincere. Le altre sono state tutte partite equilibrate perché Juventus-Milan è così: Però bisogna guardare avanti e noi dobbiamo pensare solo a lavorare perché abbiamo da raggiungere due obiettivi: quindi quello che è successo nella partita lo abbiamo analizzato ed è un dato di fatto, ora pensiamo a quella di domani e poi penseremo a quella di domenica. Di video ne ho già fatti vedere, basta e avanza, oggi pomeriggio. Quello che fa il Porto lo sappiamo. Ho fatto vedere la partita che ha giocato il Porto a Roma, per far vedere come il Porto domani affronterà questa partita. Non sarà una partita semplice, è una partita secca dove dobbiamo assolutamente vincere. Domani non si gioca col centrocampo a tre, gioca Marchisio e accanto lui giocherà uno tra Khedira Pjanic”.
Sull’episodio spogliatoio danneggiato ha detto: “Dello spogliatoio non parlo perché io non l’ho visto. Posso solo dire una mia riflessione, che in questo momento credo che ci vorrebbe un po’ di tempo e bisognerebbe parlarne in un’altra sede. Credo che il calcio italiano prenda un indirizzo completamente diverso, perché sicuramente non siamo di buon esempio. E soprattutto nella vita credo ci siano delle regole e servano molta educazione e rispetto. Soprattutto per i bambini che vanno nelle scuole calcio e sin da piccoli vedono che nei campi di Serie A succedono delle cose. Ma non quella che è successo venerdì, quella che è successa venerdì è l’ultima di una serie che sono successe nei campi di calcio in Serie A. Quindi se vogliamo iniziare un percorso diverso, perché tutti parlano ma nessuno fa…. nella vita bisogna fare, non parlare, allora bisogna fare una roba diversa e di conseguenza, avere rispetto, avere delle regole ed educazione. Poi avere la cultura della vittoria e della sconfitta, ma questo è un discorso talmente ampio che in due minuti non basterebbe una risposta mia. Io ho una mia idea però è difficile in Italia… perchè in Italia si promettono e si dicono delle cose, poi si fa tutto il contrario di quello che si dice. Ma per il calcio italiano, perchè io magari tra 10 anni, tra 5 anni smetterò, 6 anni, non so quando, e quelli che verranno dopo di me prenderanno il peggio di quello che lasciamo. Invece se vogliamo essere costruttivi bisogna cercare di essere più bravi nl programmare, più che programmare, nel fare cose per il futuro. Questa è la mia idea”.