Schick e Keita, la verità sul mancato approdo alla Juventus

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Balde Diao Keita © Getty

Sono stati due calciatori a lungo inseguiti all’interno dell’ultimo calciomercato Juventus, ma alla fine le situazioni venutesi a creare hanno fatto si che entrambi finissero in altre squadre. Stiamo parlando di Patrik Schick e Keita Balde, che hanno lasciato rispettivamente la Sampdoria e la Lazio per passare l’uno alla Roma e l’altro al Monaco. Il 21enne attaccante ceco la realtà Juventus l’aveva pure assaggiata, con le visite mediche dello scorso giugno però non superate per l’insorgere di una aritmia cardiaca. L’edizione odierna del quotidiano ‘Tuttosport’ spiega come mai i due affari non si sono concretizzati.

Nel caso di Schick la situazione emersa dopo le visite di rito aveva persuaso la Juve a cambiare la formula dell’affare, per timore che l’attaccante allora in forza ai blucerchiati fosse stato costretto a fermarsi per lungo tempo. Perciò da una acquisizione definitiva, Marotta si era convinto a chiedere a Ferrero il prestito con diritto di riscatto fissato a 30,5 milioni di euro. Una soluzione che non è piaciuta né alla Sampdoria né allo stesso Schick, che alla fine invece della Juventus hanno scelto la Roma, disposta ad offrire di più a Massimo Ferrero e convincendosi a prendere Schick a titolo definitivo.

Calciomercato Juventus, Keita sfumato per un discorso economico

Nel caso di Keita il discorso è stato esclusivamente di natura economica. L’attaccante senegalese era un profilo interessante: giovane, dotato di caratteristiche tecniche e fisiche notevoli e di una buonissima esperienza per quello che era il campionato italiano. Il fatto di essere in scadenza di contratto al 30 giugno 2018 con la Lazio non avrebbe giustificato, agli occhi della Juventus, una eventuale spesa di almeno 30 milioni di euro per lui. Cosa che invece il Monaco ha fatto senza batter ciglio, forte degli oltre 250 milioni di euro incassati nelle ultime settimane dalle cessioni di alcuni suoi gioielli. Keita da par suo avrebbe voluto andare alla Juventus, aspettandola fino alla fine, ma la prospettiva di restare fermo per un anno intero lo ha convinto all’ultimo ad accettare la destinazione francese, anche per non perdere visibilità in ottica Mondiali 2018.