Marotta: “Nessuna clausola per Dybala. Chiesa non ci interessa”

Giuseppe Marotta
Giuseppe Marotta ©Getty Images

Juventus in campo all’Allianz Stadium contro la Fiorentina. La squadra allenata da Allegri punta a superare l’ostacolo Fiorentina per raggiungere la quinta vittoria consecutiva e mantenersi in testa alla classifica a punteggio pieno. Prima del match, però, l’amministratore delegato bianconero Beppe Marotta ha parlato di alcune questioni, tra cui quella riguardante Higuain, ma anche di calciomercato Juventus soffermandosi sul contratto di Dybala e il presunto interessamento per Federico Chiesa, stella della Viola.

Calciomercato Juventus, le parole di Marotta

Intervistato ai microfoni di ‘Premium Sport’, Giuseppe Marotta, ad della Juventus, ha parlato prima della partita contro la Fiorentina: “Non dimentichiamoci che per noi questa campagna è stata allestita dopo la cessione di Pogba e siamo contentissimi di Higuain. Al di là del goleador è importante nell’economia del gioco. Il primo punto di analisi sarà alla decima, oggi i condizionamenti di calendario sono per tutte e due le squadre e le squadre si stanno allestendo. Siamo in una fase interlocutoria. Clausola per Dybala? La clausola è uno strumento che in Spagna ha un ruolo importante nel rapporto tra giocatori e club. In Italia i casi sono pochi, come i nostri Higuain e Pjanic. Io sono fortemente contrario: nessuno della Juve ce l’ha. Il giocatore è determinante del suo destino e se vuole lasciare è impossibile tenerlo. Entrano in gioco le valutazioni e il valore del giocatore lo fa la trattativa. Oggi pare clamorosa la cifra incassata dal Barcellona ma il danno subito nella programmazione non viene calcolato e per me va oltre i 220 milioni ricavati, avendo anche perso un giocatore del genere negli ultimi giorni di mercato. Gli scontri diretti sono stati determinanti anche negli ultimi anni. Gli scontri con le provinciali dovrebbero sempre portare punti. Lo scontro diretto ha un significato matematico doppio: l’avversario non fa punti, tu tre. A mio giudizio il campionato dovrebbe avere 18 squadre e non 20. Con tutto il rispetto un campionato giusto per gli interessi del calcio italiano porterebbe benefici a tutti, club e nazionali. Pellegri? C’eravamo anche in tempi non sospetti. Lo trattavamo due anni fa su cifre lontane da quelle di oggi. Lui è un talento, a trasformarsi in campione ne passa di tempo ma nello scenario giovanile italiano è tra i migliori. Chiesa? Non ci interessa ma è un ottimo giocatore”.

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