La Juve si riscopre Chiesa dipendente: l’ex Fiorentina è devastante

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Un suo contro contro il Porto tiene in vita le speranze di qualificazione di una Juve distratta ed abulicaJuventus

Juventus Chiesa/ Nella conferenza stampa di presentazione della sua avventura alla Juventus, Federico Chiesa aveva già le idee piuttosto chiare: “Voglio ripagare la società dello sforzo fatto per acquistarmi“. Dopo un inizio un pò balbettante, culminato con l’espulsione di Crotone, il rendimento del buon Fede è stato in continua ascesa: sono già 7 i goal stagionali, tra campionato, Champions League e Coppa Italia. L’ultimo in ordine di tempo, quello contro il Porto, ha letteralmente salvato i bianconeri, tenendone in vita le speranze di qualificazione: il piatto destro con il quale il figlio d’arte ha impattato la sfera è stata una sintesi di creatività e cattiveria agonistica, due caratteristiche che la compagine di Pirlo non ha mostrato al Do Dragao.

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E pensare che il “Maestro” in un primo tempo gli preferiva Kulusevski: Chiesa però non si è perso d’animo, e suon di assist e di prestazioni importanti ha velocemente riscritto le gerarchie, che ora lo vedono come un vero e proprio titolare inamovibile. Chiesa sta diventando un vero e proprio fattore, forse ben più decisivo di Cr7, la cui scialba prestazione in terra lusitana certifica il periodo di forma horror del cinque volte pallone d’Oro. Esterno a tutta fascia, capace di far male le difese avversarie ma in grado di dar manforte alla propria retroguardia, Chiesa sta giustificando i 60 milioni spesi dalla Juventus per acquistarlo quest’estate dalla Fiorentina, ergendosi a punto di riferimento della Juve del presente, e perché no, anche di quella del futuro, mostrando quella fame che in tanti, in quel di Torino, sembrano aver perso.