Caso Juventus, l’affondo del ministro: “Bisogna rispettare le sentenze”

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Caso Juventus, il titolare del dicastero in queste ore è tornato a parlare a proposito del caso plusvalenze.

Una data precisa ancora non c’è. Ma tutti i tifosi bianconeri attendono con ansia di conoscerla. La Juventus ha tempo fino al 1 marzo per fare ricorso presso il Collegio di Garanzia del Coni, che tra qualche settimana dovrà pronunciarsi sulla legittimità della sentenza della Corte d’appello che lo scorso gennaio ha tolto quindici punti alla Juventus nell’ambito del caso plusvalenze.

Caso Juventus, l’affondo del ministro: “Bisogna rispettare le sentenze”
Abodi ©️Ansafoto

Nel caso in cui dovessero esserci dei vizi procedurali o di forma, il Collegio di Garanzia annullerà la sentenza e di conseguenza la Signora riavrebbe indietro i punti conquistati sul campo. Ma potrebbe anche rigettare il ricorso oppure rinviare alla Corte federale d’appello per correggere alcuni eventuali vizi. Insomma, il futuro dei bianconeri non dipenderà solo da quello che combineranno gli uomini di Massimiliano Allegri all’interno del rettangolo da gioco. La squadra, tuttavia, sta provando a reagire dopo la mazzata della penalizzazione. E ieri è arrivata la terza vittoria consecutiva, che ha permesso a Vlahovic e compagni di salire fino alla settima posizione.

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In merito al caso plusvalenze che sta riguardando da vicino il mondo Juventus è tornato a parlare oggi a Firenze il ministro dello Sport Andrea Abodi. E le sue sono parole che fanno riflettere. “Bisogna tener conto di una parola che spesso viene trascurata, ovvero rispetto – ha spiegato – Rispetto delle sentenze, della valutazioni che andranno fatte, rispetto dell’indipendenza dei giudici, rispetto di chi paga tutto e magari non compra un calciatore e quindi magari vede i suoi obiettivi di campionato pregiudicati per una scelta sana”.

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©️Ansafoto

Ed infine riguardo al possibile secondo filone sulla manovra stipendi: “Come ministro dello Sport attendo e aspetto. Qui al di là di una o due società c’è un sistema che si deve interrogare su come perseguire il fair play. Ma anche la competizione corretta che comprende i principi ed i lavori per cui siamo un sistema con delle autonomie”.