È destinato a far discutere l’episodio che ha visto suo malgrado protagonista Paulo
Dybala ieri sera in Udinese-Juventus. Nonostante la vittoria dei campioni d’Italia per 6 a 2 in Friuli, l’attaccante argentino non è andato a segno ed è stato anche sostituito al 23 del secondo tempo. Proprio questa decisione presa da Massimiliano
Allegri non è andata evidentemente a genio all’ex punta del Palermo, che quando si è accorto che sul tabellone luminoso del quarto uomo era apparso il numero 10 che contraddistingue la sua maglia, si è lasciato scappare un vistoso “la concha de tu madre”, che non ha bisogno di essere tradotto. Al posto di Dybala, l’allenatore bianconero ha mandato in campo
Douglas Costa. Ma questo episodio non può e non deve passare sotto traccia, dal momento che si tratta di una clamorosa e fin troppo plateale mancanza di rispetto nei confronti dell’allenatore ed anche dei compagni di squadra.
Cose che alla Juventus, è bene ricordare, non sono mai avvenute. E pure quando ci sono stati dei casi di intemperanza, la società ha sempre provveduto a risolvere il tutto con il giusto piglio ed in maniera adeguata. Difficile ad esempio non pensare a quanto avvenne tra lo stesso
Allegri e Leonardo
Bonucci in
Juventus-Palermo dello scorso mese di febbraio, con il difensore adesso al Milan che venne punito con una necessaria quanto ‘salutare’ esclusione in tribuna nella immediatamente successiva trasferta di Champions League contro il
Porto.
Dybala vive un momento difficile contraddistinto in maniera anche evidente dai due calci di rigore sbagliati prima contro l’Atalanta e poi contro la Lazio, che avrebbero potuto dare alla
Juventus 3 punti in più rispetto alla classifica attuale. C’è stata poi anche una componente di sfortuna con il palo colpito contro la Lazio. Ma quanto successo ieri non dovrebbe mai capitare, men che mai da chi viene da sempre indicato come il fulcro del progetto tecnico della Juventus.