Gonzalo Higuain si avvicina al poco invidiabile record, per chi di mestiere fa il centravanti, dei due mesi di totale astinenza da gol in campionato. L’unico momento di felicità il Pipita lo ha vissuto qualche giorno prima di Natale, nella sfida degli ottavi di finale di Coppa Italia che la Juventus vinse contro il Genoa all’Allianz Stadium. Per il 30enne attaccante argentino però il fatto di non spedire il pallone nella porta avversaria non rappresenta un assillo, come invece era stato altre volte in passato. Ora è giunta la consapevolezza che il bene della squadra viene prima di qualsiasi altra cosa, anche delle mancanze a livello individuale. E poi è un momento questo che Higuain ha già vissuto nella prima parte della stagione ed alla quale già una volta Massimiliano Allegri ha saputo trovare una giusta soluzione. La differenza tra adesso e qualche mese fa e non solo è che Higuain partecipa attivamente ed in maniera proficua al gioco collettivo. Aiutare i compagni a creare i varchi giusti per far male agli avversari e favorire gli inserimenti di chi agisce dietro di lui (negli ultimi tempi è capitato a Bernardeschi e Douglas Costa) sta risultando decisivo in positivo per la Juventus.
Higuain sembra esprimersi meglio sul piano del gioco rispetto a quando il feeling col gol era massimo. Ad ogni modo battere i portieri avversari resta il suo compito principale, e quindi già col Chievo si proverà a far segnare il focoso argentino, nonostante il 4-3-3 in un certo senso lo penalizzi rispetto al 4-2-3-1, dove c’è sempre stato Dybala a coprirgli le spalle. Con la prima soluzione invece il puntero bianconero è costretto ad arretrare dai 16 metri finali. Difatti contro il Napoli, partita nella quale Higuain segnò il suo ultimo ma pesantissimo gol in Serie A lo scorso 1° dicembre, la Juve si presentò in campo col 4-2-3-1. La sola rete siglata con l’attacco a 3 punte è proprio quello col Genoa in Coppa Italia.
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