Velatamente Maurizio Sarri si toglie un sassolino, probabilmente indirizzato ad Allegri, dopo la conquista dello scudetto sulla panchina della Juventus.
Quando Massimiliano Allegri, in una sua celebre conferenza, disse che di allenatori che non vincono vorrebbe fare un esempio, Sarri incassò. Max non andò oltre evidenziando che sarebbe venuto giù il mondo, salvo poi lasciare la panchina della Juventus proprio al suo rivale ai tempi del Napoli. Ieri sera, dopo la conquista del tricolore, il “Comandante” si è tolto un sassolino dalla scarpa che evidentemente dava tanto fastidio.
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Ieri sera, durante la conferenza post-partita, Sarri ha usato il fioretto per “vendicare” l’affronto subito. «Io sottovalutato? Non so se lo sono. Ma so che di allenatori italiani che hanno vinto in Italia o in Europa, ce ne sono pochi. Molto pochi». E sul futuro: «La Juventus dovrà cambiare come ha sempre fatto 2-3 giocatori per ricambio generazionale. Ma è vero che abbiamo dei giovani forti, come De Ligt o Rabiot, che sta crescendo in maniera esponenziale. E c’è Bentancur. Abbiamo già predisposto le basi per le prossime stagioni. Poi come succede ovunque 1-2 giocatori vanno e verranno sostituiti. Uno scambio è già avvenuto, ma è compito del direttore, che ha già vinto molto e sa bene come operare».
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