A meno di una settimana dall’inizio del campionato, scatta la previsione sull’addio anticipato del tecnico croato: le cifre sono ufficiali
Chiamato a sostituire il silurato Thiago Motta alla Juve quando mancavano solo 9 giornate alla fine dello scorso campionato (curioso il fatto che nella stagione precedente, il croato avesse preso il posto di Maurizio Sarri alla Lazio allo stesso identico punto del calendario), Igor Tudor ha firmato inizialmente un contratto ‘particolare’ col club bianconero.
Si era messo infatti nero su bianco che se il mister avesse portato la squadra in Champions League, gli si sarebbe rinnovato automaticamente il contratto fino al 30 giugno del 2026. Ma c’era dell’altro. Pur ottemperando a quest’obbligo contrattuale in caso di qualificazione all’Europa dei grandi, la Juve si sarebbe riservata il diritto, pagando al tecnico una penale di 500mila euro, di sollevarlo comunque dall’incarico.
Compiuta la missione con qualche sofferenza di troppo nell’ultima di campionato a Venezia, il croato ha tremato per qualche giorno, perché timoroso che il suo ex compagno di squadra alla Juve Antonio Conte (per molti il vero obiettivo di John Elkann) prendesse il suo posto rompendo col Napoli.
Del resto il salentino aveva già dato ampi segnali di insofferenza al patron De Laurentiis, con uno sfogo rimasto celebre anche perché fatto in piena lotta Scudetto. La storia avrebbe poi detto che Conte sarebbe restato al Napoli, e Tudor al suo posto alla Continassa. Ma con un ‘premio’ aggiuntivo: l’estensione dell’accordo fino al giugno 2027.
Protagonista, sulla panchina bianconera, di un Mondiale per Club che ha evidenziato tutti i limiti del momento della sua creatura, l’ex allenatore del Verona si appresta ad iniziare la nuova stagione con qualche nube di troppo sulla sua testa.
Colpa anche di un mercato che, a detta di parecchi addetti ai lavori, non garantisce alla ‘Vecchia Signora‘ il ruolo di favorita per la conquista del titolo. Né le attribuisce chissà quali speranze di trionfi in campo europeo.
Ecco che allora a pagare potrebbe essere proprio Tudor. Il quale, secondo il betting analyst SNAI, è accreditato di una quota abbastanza bassa (6,50 volte la posta) per un esonero o dimissioni prima della fine della stagione. Collocato dai bookies in una situazione molto meno sicura di quella che, secondo gli esperti, vanta Massimiliano Allegri (esonero quotato a 10) o lo stesso Conte (addio bancato a 15), l’allenatore di Spalato è motivatissimo a ribaltare l’esito di un pronostico che non lascerebbe dormire sonni tranquilli ad alcun tecnico…
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