La vittoria della Juventus a Cagliari ha lasciato strascichi importanti. Un successo per 0-1 che ha scatenato le ire di molti in virtù di un tocco di mano sospetto di Federico Bernardeschi. Da Giulini all’ex Padoin, da Cagliari non le hanno di certo mandate a dire. Dopo lo sfogo del port partita ha ripreso ancora una volta la parola il presidente dei sardi, Tommaso Giulini, che è intervenuto questa mattina al programma Radio Anch’io Sport per parlare dell’ultima gara di campionato contro la Juventus: “Un po’ di rabbia è passata, adesso cerchiamo di far lavorare bene gli arbitri e i miei calciatori. Vorrei chiudere qui la polemica perché poi si fa il male del calcio e si perdono gli appassionati. Sudditanza psicologica? Nel nostro caso quest’anno ci sono stati episodi a sfavore contro le grandi squadre, tranne contro il Napoli. Non vorrei trarre conclusioni rapide. Serve un giudizio più equo. Non sono nel calcio da tanto, non voglio urlare al vittimismo e ancor meno voglio che lo facciano i miei calciatori. Errori contro la Juve? Preferirei non parlarne più, ho già detto tutto. Io sono qui è perché ho la fortuna di essere presidente di una grande squadra. Sono state prese due decisioni assolutamente sbagliate nella gara di sabato”.
Giulini ha poi parlato del caso razzismo nei confronti di Matuidi: “Vorrei spiegare l’accaduto. Il tweet l’ho fatto io con molto piacere. Allo stadio non si è sentito assolutamente nulla, gli spalti sono a sette metri dal campo e qualche cretino avrà urlato. A me dispiace, è giusto che il Cagliari Calcio chieda scusa a nome dei suoi tifosi”.
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