Juventus, il momento decisivo deve ancora arrivare e questo dettaglio potrebbe fare la differenza: ecco i possibili scenari.
Anche Cristiano Ronaldo, come un qualunque altro impiegato, aspettava di recuperare “qualche” soldino dai suoi ex datori di lavoro. 19,5 milioni di euro, per la precisione. Che, come noto, la Juventus dovrà ora corrispondergli nella misura del 50%, più interessi, della somma da lui richiesta.
L’arbitrato chiamato a pronunciarsi in merito a questo contenzioso, composto dai membri del collegio Gianroberto Villa, Roberto Sacchi e Leandro Cantamessa, ha perorato la sua causa e ritenuto corretto che il portoghese ricevesse le mensilità arretrate, mai percepite a causa della manovra stipendi che scandì l’era della pandemia da Covid-19. Una vittoria solo parziale, però, la sua, dal momento che l’arbitrato ha ritenuto che in questa vicenda vi sia concorso di colpe.
Il caso non è ancora chiuso, dunque, tant’è vero che l’avvocato Roberto Afeltra, intervenuto nelle scorse ore a Radio Lo Sport, ha parlato di possibili scenari e potenziali risvolti.
“Oggi come oggi questo lodo, di cui dovremo leggere ancora però la motivazione, che cosa dice? – queste le sue parole – Che tra le parti c’è stata una reciproca violazione del dovere precontrattuale, cioè quello che la Juventus avrebbe detto a Ronaldo nelle trattative non è stato poi rispettato, quindi deve essere punita la responsabilità precontrattuale”.
“Qual è la differenza fondamentale? Che la parte sportiva e quella penale partivano – ha osservato Afeltra – dal fatto che tra la Juventus e Ronaldo c’era un contratto in essere, e che la Juventus falsamente aveva scritto nella famosa carta Ronaldo che rinunciavano agli stipendi, perché in realtà nessuno ha mai rinunciato, con tutte le conseguenze”.
“Oggi questo lodo, soprattutto in quella indicazione del dispositivo che dà responsabilità uguali ad entrambe le parti, al punto che compensa tutte le spese, sia di lite che di funzionamento del collegio – e soprattutto riduce da 19 milioni a 9 milioni l’importo – ci fa sapere che il contratto non c’era più. Quindi – ha sentenziato l’avvocato – bene ha fatto la Juventus a non inserirlo nel bilancio perché non è vero che ha pagato e che doveva pagare. Sorge una nuova obbligazione, una cosiddetta “obbligazione novativa” dal mancato rispetto della finalizzazione delle trattative, intervenuta nel momento in cui Ronaldo aveva accertato e verificato che aveva la cosiddetta aspettativa che quel nuovo accordo si sarebbe formalizzato. Ecco dov’è la distinzione fondamentale che incide. E inciderà molto sul penale“. Un caso che non è, dunque, neanche lontanamente chiuso.
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