Il bomber azzurro si è spento dopo una lunga malattia: spunta un retroscena incredibile su Totò Schillaci
Ancora un simbolo di un calcio lontano, che ormai non c’è più, ci ha salutato troppo presto. Totò Schillaci è venuto a mancare questa mattina, nonostante negli ultimi giorni si parlasse di una salute in lieve miglioramento. Tutto è precipitato in poche ore, fino al decesso del campione ex Messina, Juventus ed Inter. La camera ardente sarà allestita nella sala stampa dello Stadio Renzo Barbera.
Un tumore lo ha strappato all’affetto dei suoi cari, di milioni di tifosi che hanno imparato ad amare le sue prodezze in campo, la sua schiettezza e genuinità fuori dal rettangolo verde. Alla morte di Gianluca Vialli dichiarò come “queste malattie non guardano in faccia a nessuno”. Proprio lui, Totò, che adesso in tantissimi stanno piangendo. Avrebbe compiuto 60 anni il prossimo 1 dicembre. Un retroscena incredibile riguarda però la malattia dell’ex calciatore che lo scorso 16 gennaio era presente alla Clinica La Maddalena, quando vi fu il blitz per l’arresto del mafioso Mattia Messina Denaro. “Un manicomio, il far west”, disse Totò che rivelò tempo dopo come si trovasse in quella struttura in quanto malato. Un tumore al colon che, oggi, ce lo ha portato via.
A Palermo, uno scenario impossibile da descrivere se non dai presenti. Dopo ben trent’anni di latitanza il super boss mafioso – ultimo dei Corleonesi – fu catturato. Così si venne a sapere che Totò, in quel momento, stava già combattendo con un male infame. Al capocannoniere dei Mondiali di Italia ’90 era stato diagnosticato un tumore al colon, il medesimo per il quale Mattia Messina Denaro era in cura dal 2020 e morto 8 mesi dopo il suo arresto.
Una fatalità incredibile quella che, anni fa, accomunò il bomber azzurro a Mattia Messina Denaro. Suo malgrado Totò vide tutta la scena, un blitz da film alle 8:15 del mattino, con lo Sto che segnò un punto pesantissimo contro Cosa nostra.
“Sono arrivati i carabinieri mascherati e incappucciati, ci hanno bloccati. Io fumavo una sigaretta, poi sono arrivati all’improvviso col passamontagna”, le parole dell’ex campione, riportate da ‘Palermotoday’. “Tra morire e questo, meglio qualche piccolo problema”, disse più avanti Totò sfogandosi riguardo al tumore al Colon. Un male, a sua detta all’epoca, circoscritto. “Sono andato in depressione, avevo paura di morire”, disse il campione azzurro.
“Sono stato operato due volte. Mi hanno trovato una macchiolina e me l’hanno bruciata, oggi ho i controlli ma mi sento bene. Io voglio vivere“, il pensiero che oggi risulta doloroso. Una delle ultime interviste che lo vide protagonista. Il mondo dello sport, oggi, ha perso un grande uomo prima di un calciatore straordinario. I tifosi non possono che piangere un atleta unico che rimarrà per sempre nei cuori degli italiani.
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