Angelo Di Livio, in Esclusiva l’ex Juventus: “Ho parlato con Giorgio Chiellini”

Angelo Di Livio è stato protagonista di Leggende Bianconere. Soldatini, ex Juventus, ha raccontato la sua esperienza e tante emozioni in bianconero.

JUVENTUS OGGI“Parlavo con Giorgio Chiellini che mi diceva che sono periodi questi che si devono accettare e in cui lavorare in silenzio. Mi aspetto, e mi aspettavo, dei miglioramenti con la possibilità di incrementare dei calciatori con la squadra. Così si torna competitivi. Se si cambiano 7-8 giocatori alla volta devi ricominciare da capo. Dall’esterno vediamo cosa manca a questa squadra, determinati giocatori, penso a Modric non faceva comodo alla Juventus?”.

ARRIVO ALLA JUVE – “Sono arrivato che avevano vinto la Coppa Uefa l’anno prima, c’era già un’ossatura forte. C’era bella gente da Baggio a Vialli, Moeller, Marocchi, Galia, Ravanelli, Peruzzi e tanti calciatori importanti. Da lì siamo andati a incrementare, io magari non facevo la differenza, però hanno costruito una squadra su quello che mancava con gli arrivi per esempio di Paulo Sousa, Ciro Ferrara e Didier Deschamps. Con acquisti mirati si è tornati a vincere”.

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Angelo Di Livio in esclusiva (ANSA) JuveLive.it

LA CHIAMATA DEI BIANCONERI – “Convinsi il Trap e Boniperti dopo un’amichevole, c’era un accordo sull’acquisto di Del Piero di fare una partita. Il giorno dopo questa gara mi hanno chiamato per prendermi. Sono arrivato tardissimo, dopo una lunghissima gavetta e dura, faticosa, che mi è servita tantissimo. L’approccio a Torino è stato emozionante e allo stesso tempo soddisfacente. Sono entrato nello spogliatoio e mi sono trovato tutti questi calciatori che avevano già giocato tantissimi anni in Serie A, ero talmente carico che non mi volevo far scappare questa occasione“.

CHAMPIONS LEAGUE VINTA – “Rigori contro l’Ajax? Non mi chiesero di tirare il rigore, c’erano prima Vialli e Del Piero. Naturalmente ci pensi quando sei lì, ti devi preparare. Io sinceramente ero anche pronto, ringraziando a Dio non è servito e Santo Peruzzi ci ha fatto vincere. Non c’è stato questo rischio. I primi sono stati i migliori Pessotto, Padovano e Ferrara benissimo, il peggiore è stato Jugovic che ha tirato a occhi chiusi. Vladimir era un giocatore straordinario di cui si parla troppo poco, l’altro di cui si paga poco è Padovano che aveva uno strappo clamoroso“.

LE ALTRE DUE FINALI“Mi bruciano le sconfitte contro Borussia Dortmund e Real Madrid, ma quella che mi fa più male è la prima perché nei primi 40 minuti li abbiamo presi a pallonate, c’era un rigore su Vieri e nessuno se lo ricorda, è stata una partita stregata dove potevamo essere più concreti. Poi nel calcio chi sbaglia paga. Ci hanno fatto questo gol ed è cambiata la partita”.

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