La brutta sconfitta col Como, arrivata dopo cinque pareggi consecutivi, ha lasciato il segno
Mancini al posto di Tudor, a volte la realtà supera l’immaginazione. Il croato ha ormai il destino segnato, anche se nel calcio basta poco per invertire la rotta. I suoi rapporti con Comolli sono però ridotti ai minimi termini o giù di lì, colpa principalmente di un mercato che non ha per nulla accontentato il mister di Spalato, soprattutto non assecondato quelle che erano le sue indicazioni.
Una cosa è certa: la brutta sconfitta col Como, arrivata dopo cinque pareggi consecutivi, ha lasciato il segno in casa Juve. Secondo le indiscrezioni di Juvelive.it, il futuro prossimo di Tudor dipenderà molto (se sconfitta, bisogna vedere che in termini…) già dalla partitissima di Madrid contro il Real, valevole per la terza giornata della League Phase di Champions.
Siccome Tudor è attaccato il giusto ai soldi, non si può escludere nemmeno l’ipotesi dimissioni, come accaduto alla Lazio.
Chi al suo posto? L’opzione Palladino può riscaldarsi da un momento all’altro, considerato che l’ex Monza e Fiorentina – ma anche ex Juve – accetterebbe anche un contratto fino al termine della stagione, con opzione legata ad obiettivi come la qualificazione alla prossima Champions.
Calda già da qualche settimana, invece, quella rappresentata da Luciano Spalletti. L’ex CT ha rifiutato offerte da Arabia e Russia perché vuole restare ad alti livelli e, possibilmente, tornare in Serie A. Abbasserebbe le sue ambizioni solo per la Fiorentina, ma è ovvio che lo stuzzichi non poco la possibilità di sedersi sulla panchina bianconera.
E poi c’è lui, c’è ancora lui: Roberto Mancini. Fu vicino ma non troppo alla Juventus nel marzo scorso, per il post Thiago Motta. La scelta ricadde su Tudor, anche perché lo jesino non era disposto a firmare solo fino a giugno. Ora chissà…
Mancini e le sponde giuste per la Juve: ma con Comolli…

Alcuni rumors sostengono che stia cercando le ‘sponde’ giuste (anche se non ne avrebbe bisogno) per finire sulla lista di Comolli, che insomma stia provando a proporsi per la successione in corsa di Tudor.
Ma come disse Fassone ai tempi dell’Inter bis, “Mancini è un demanding”, ovvero un tecnico esigente. Be’ con la Juve di oggi, nella ‘dittatura’ comolliana si fa fatica a pensare che uno come Mancini – che nelle scorse ore non ha trovato un accordo col Nottingham Forest – possa avere spazio.