Giuliano Giannichedda, l’ex Juventus in ESCLUSIVA: “Scudetto 2006 vinto sul campo”

Giuliano Giannichedda ha parlato in esclusiva a JuveLive, l’ex Juventus racconta alcuni aspetti importanti della sua carriera in bianconero.

Il centrocampista ha dimostrato di essere sempre un calciatore di grandissimo peso specifico con un passato, prima della Juve, tra Udinese e Lazio.

DUE STAGIONI IN BIANCONERO – “Sono state due stagioni molto intense per me in bianconero, perché la prima si è conclusa con lo Scudetto con Fabio Capello e un allenatore stratosferico, con una squadra mai vista così forte in Italia con dei campioni fuori e dentro nel campo, poi è successo quello che è successo e siamo andati in Serie B. La cadetteria è stata bellissima, una cavalcata avvincente, non ci abbiamo pensato un minuto a rimanere perché la Juve è la Juve. Quando facemmo la riunione se gente come Buffon, Del Piero e Nedved volevano rimanere c’è bastato un secondo per capire che quel DNA bianconero era dentro di noi. Rimanere in B non è stato difficile, ci abbiamo pensato mezzo secondo. Abbiamo riportato poi la Juve in A e io sono andato via”.

giannichedda e thuram contrastano bojinov
Giuliano Giannichedda (ANSA) JuveLive.it

SCUDETTO 2006 E CALCIOPOLI – “Lo Scudetto del 2006 l’abbiamo vinto sul campo. Ce lo sentiamo nostro a tutti gli effetti, ancora oggi quando parlo con amici o ex compagni lo dico. Tutti i giorni abbiamo sudato, ci siamo allenati, siamo andati in campo a dare tutto quello che avevamo. La stranezza è che tolgono quello Scudetto perché l’anno prima c’era stato un illecito che non si è capito quale fosse e se l’avessero fatto anche altre. Poi la giustizia ha fatto il suo dovere e non entriamo in merito. Ma il campo ha detto tutto“.

SEMPLICE ACCETTARE LA JUVE – “È stato facile accettare la Juventus, stavo alla Lazio da quattro anni ed ero rimasto col primo Lotito perché ero stato benissimo e non mi sembrava giusto andare via in un momento di difficoltà in cui si rischiò il fallimento. C’era da ricostruire, fatto quello finiva il contratto e ho sempre detto che se non avessi rinnovato con la Lazio sarei andato solo alla Juve. Volevo giocare nella squadra migliore di quel momento e nella storia. C’è stata questa chiamata da parte di Moggi, da lì ho detto loro che avrei accettato e le altre squadre non mi interessavano”.

LUCIANO MOGGI E LE SUE PAROLE – “Come professionista non dobbiamo parlarne, sappiamo chi è Luciano Moggi e i risultati clamorosi fatti, non si discute. Ci venne a parlare dopo la partita in cui vincemmo lo Scudetto, si era già saputo qualcosa. Sottolineò che erano successe delle vicende e si poteva andare incontro a dei problemi. Poi si è staccato dalla Juve“.

L’ARRIVO A TORINO“Sono arrivato alla Juve dopo tanti anni di Serie A, arrivavo da giocatore esperto. Vado il primo giorno, sono uno sempre preciso negli allenamenti, un’ora e mezza prima dell’allenamento per capire la situazione. Arrivo ed erano tutti lì, porca miseria, ho capito che dovevo arrivare ancora prima. Lì capisci che entri in un mondo da top club“.

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