Marotta su Donnarumma: “Abbiamo il dovere di provarci”

0
431
Giuseppe Marotta
Giuseppe Marotta ©Getty Images

Si infiamma giorno dopo giorno il calciomercato Juventus. Da Costa a Keita, senza dimenticare l’intrigo portieri e il nuovo caso Donnarumma. Sono diverse le piste battute in questo momento dalla Juventus. Proprio delle principali trattative bianconere ha parlato Beppe Marotta ai microfoni del ‘Corriere.it’ dove si è soffermato anche sul caso Donnarumma: “Per le società è sempre più difficile gestire queste situazioni. Siamo di fronte a un cambiamento radicale della figura del giovane calciatore: oggi hanno dei professionisti vicino e cominciano subito a programmare la loro carriera, anche in contrapposizione con le società che li hanno cresciuti. È un dato di fatto. Le norme vanno cambiate. E vanno tutelati gli sforzi delle società sul settore giovanile, con una sorta di apprendistato vincolante”.

Donnarumma alla Juve?

Marotta enigmatico sulla possibilità di vedere Donnarumma in bianconero: “È chiaro che la Juve ha il diritto di esaminare tutte le opportunità: quando un giocatore è sul mercato abbiamo il dovere di provarci. È un talento. Poi dobbiamo disquisire tra talento e campione”.

Su Allegri e i programmi: “È stato il pensiero di una notte, tanto che a noi non ha manifestato nulla. Per noi è uno dei più bravi al mondo e ha ancora molto di sé da dare alla causa juventina. Essere ancora protagonisti cercando l’equilibrio tra attività patrimoniale, finanziaria, economica e i risultati. Abbiamo ricavato di più e possiamo spendere di più: il potere di fuoco è aumentato”.

Uno sguardo al mercato

Marotta continua parlando di mercato, da Verratti a Bonucci: “Verratti per le caratteristiche tattiche e l’investimento è un profilo che non ci interessa. Cessioni? Non per nostra volontà, ma ci dobbiamo confrontare con società che possono dare ingaggi più alti. Non ne abbiamo sentore. Per Alex Sandro il Chelsea ha fatto un’offerta molto elevata (60 milioni, ndr). Abbiamo detto di no, ma oggi i giocatori sono padroni di se stessi. Schick? Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma rappresenta il profilo che seguiamo, come patrimonio del futuro. Iniesta? Non è raggiungibile. Sostenibilità e continuità dei risultati prevedono un rispetto dei parametri”.

Su Costa e Keita due discorsi diversi: “Grazie al Bayern abbiamo contattato i procuratori per la disponibilità del giocatore. Ma i tedeschi devono essere disposti a cederlo e il prezzo deve essere congruo. Ho letto delle frasi che certo non sono di Lotito, perché sono delle fesserie. Conosco le regole e non mi sarei mai avvicinato a un tesserato altrui”.