Buffon: “Tocca a noi ‘anziani’ portare l’Italia al Mondiale, i giovani devono avere più personalità”

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Gigi Buffon ©Getty Images

La Nazionale Italiana è al centro delle critiche. Il pareggio contro la Macedonia ha scatenato i giudizi di tutto un paese desideroso di vedere la propria selezione giocare in maniera convincente. Grazie alla sconfitta della Bosnia contro il Belgio è almeno arrivata per gli azzurri la certezza dei playoff, ma la delusione resta. Ai microfoni del “Corriere dello Sport”, ha parlato il capitano dell’Italia e della Juventus Gianluigi Buffon analizzando il momento della Nazionale: “Se contro la Macedonia avessimo vinto sarebbe stato meglio, ma sarebbe cambiato poco nella lettura della partita. Se si ha l’ambizione di migliorare e di essere protagonisti, noi all’interno dobbiamo analizzare una prestazione a prescindere dal risultato. E quella di venerdì non è stata l’espressione migliore della nostra squadra. 

È stata una gara strana perché nel primo tempo non abbiamo fatto male e anzi abbiamo creato 3-4 occasioni e concesso loro solo un tiro. Nella ripresa ci siamo impauriti e non capisco perché visto che loro giocavano sempre allo stesso modo. Se ci hanno creato dei problemi, la colpa è nostra. È stata tutta una questione psicologica e in situazioni come questa dovrebbero essere i “vecchi” a guidare gli altri”. 

Italia, Buffon detta la via per un cambio di marcia

Il portiere bianconero ha poi svelato quella che potrebbe essere una soluzione per uscire dalla crisi: “C’è un bisogno immediato di risposte da parte nostra, soprattutto da parte di quelli con più esperienza. Mi ci metto io per primo: dobbiamo trovare il modo di dare risposte importanti fin da lunedì. Fa parte delle responsabilità del nostro ruolo e non bisogna scaricare il barile addosso ad altri: se sei considerato un veterano, un giocatore importante di una squadra, devi cominciare a fare il tuo, ad aiutare chi ha bisogno e poi vedrai che le cose andranno meglio”. 

Buffon ha parlato anche dei giovani che si stanno affacciando alla maglia azzurra: “L’incoscienza aiuterebbe tanto, ma il mio punto di vista non cambia e lo ripeto: sta a noi più anziani dare una mano a chi non ha questa esperienza con un consiglio in campo o rischiando di fare una giocata in più anche a costo di prendersi dei fischi. Chi ha meno personalità e sfrontatezza va sostenuto. La maglia azzurra pesa e giocare una partita da 90’ con l’Italia non è mai facile”.