La seconda giornata di campionato cade alla vigilia della chiusura della sessione estiva di calciomercato. Una sessione difficile per la Juventus.
Il Genoa dell’ex bianconero Patrick Viera attende nel tardo pomeriggio la Juventus di Igor Tudor. Test impegnativo per i bianconeri che dovranno confermare le buone indicazioni trasmesse dal campo nella sfida inaugurale contro il Parma. Poi vi sarà la sosta per lo spazio dedicato alle nazionali ed il tempo per fare il bilancio definitivo del mercato che terminerà lunedì 1° settembre alle ore 20.00.
Il campionato propone quindi la sua seconda giornata ma è ancora palesemente inghiottito da un mercato che cerca di regalare i suoi ultimi clamorosi colpi. Le società sono ancora alla ricerca di qualche soluzione ‘risolutiva’ ed in tal senso la Juventus è in prima fila. Un mercato sottotono per la società bianconera con difficoltà previste ed altre sopraggiunte in corso d’opera.
Un mercato, quello della Juventus, che ha alimentato commenti di ogni sorta da parte degli addetti ai lavori. Giudizi che hanno velocemente spaziato dall’ottimismo e dalla fiducia quasi incondizionata nella nuova dirigenza al cupo scetticismo ed allo sconforto di chi non vede ancora una Juventus pronta a riprendersi il suo storico posto nel calcio italiano.
Al centro di tutte le discussioni, e dei successivi giudizi, la figura del nuovo direttore generale, Damien Comolli.
Una Juventus che non convince
Lo ha scelto John Elkann nel momento in cui è maturata l’idea di accompagnare alla porta il direttore tecnico, Cristiano Giuntoli. Il nuovo direttore generale, il francese Damien Comolli, era un nome ed un profilo non noto a tutti. Per questo al nuovo dirigente bianconero è stato concesso del tempo prima che su di lui venissero espressi giudizi e valutazioni.
A poco più di ventiquattr’ore dal termine del mercato si sono levate critiche in direzione del direttore generale della Juventus. Le dichiarazioni del dirigente bianconero, colui che guida e coordina il mercato dei bianconeri, rilasciate a margine dei sorteggi di Champions League, hanno suscitato non poche perplessità.
“Abbiamo la fortuna di avere una proprietà che ci dà sostegno, poi abbiamo dei vincoli sul fair play per il prossimo triennio che ci rende cauti e ci mette un po’ in difficoltà. Pochi milioni sembrano pochi ma sono molti soldi”, come riportato da tuttosport.com. C’è chi ritiene che la questione riguardante il FFP sia stata tirata fuori soltanto il 28 agosto forse per giustificare un mercato deludente.
A Damien Comolli viene imputata una mancanza di idee, una delle qualità peculiari per le quali è stato scelto. In fondo a tutta la questione vi è però la realtà che parla di una Juventus che ha da tempo stabilito che entro il 30 giugno 2027 la società dovrà tornare all’utile in bilancio. Un impegno che va anche oltre gli accordi per il FFP.
Un impegno che renderà ancora complicate le sessioni di mercato fino a quella fatidica data. Damien Comolli ha soltanto riportato alla memoria quanto la Juventus aveva deciso oltre un anno fa. Ed in ottica campagna acquisti-cessioni non tutto è ancora deciso. Il mercato chiuderà i battenti soltanto domani sera.