CELTIC JUVENTUS – La Gazzetta dello Sport ha intervistato Jim Kerr, 53enne cantante dei Simple Minds, grande tifoso del Celtic Glasgow, avversario dei bianconeri domani. Kerr sarà quindi un avversario in più domani, visto che sarà sulle tribune del Celtic Park a spingere la sua squadra verso la vittoria. Ecco le sue parole: ”uve favorita: sono lanciati e li accoglieremo con onore e rispetto. Sarò allo stadio con mio padre e mio figlio. Tre generazioni in sciarpa biancoverde a cantare You will never walk alone: il Celtic Park è magia, lì può succedere di tutto perché nessun nostro giocatore può avere paura. È speciale la gente dentro lo stadio. Io ho il Celtic nel sangue, provengo da una famiglia irlandese immigrata a Glasgow che sostiene la squadra dal 1888. Pensate che i miei due nipotini gemelli avevano la maglia del Celtic quando sono nati. La mia prima volta allo stadio è stata invece nel 1966 contro lo United di George Best: vincemmo 4-1, ma ero deluso perché potevamo farne 7. Col Barcellona è stato epico e tutti allo stadio eravamo commossi. Loro hanno fatto entrare dalla panchina Fabregas e Villa, noi Tony Watt, 18 anni, costo 25mila sterline. Ed è stato il nostro ragazzo a fare il 2-1: ecco la magia. Siamo schizofrenici: giochiamo bene in Champions e peggio in campionato. Attenti a Wanyama: ha un potenziale enorme. Poi apprezzo il capitano Commons e il portiere Forster, che davanti a Messi sembrava superman. E c’è Neil Lennon, un tecnico giovane, onesto e combattente: fa bene a dire che servirà lo spirito di Braveheart. Tra i “nostri” giocatori italiani, invece, non dimenticherò mai Di Canio: era “punk rock” come me da giovane. Cosa penso quando sento la parola Juventus? Bettega, Tardelli, Causio, Gentile, Platini, Conte, Baggio, Del Piero, Vialli, Nedved, anche se forse nessuno è grande come Zidane. Ero in tour, così ho visto poco la nuova Juve. Però ha campioni e uno stadio che vorrei vivere una notte. E mi piace Conte: lo stimavo come giocatore e sono orgoglioso di avere una sua maglia”.
Marco Orrù