ESCLUSIVO TACCHINI – La cronaca di queste ore ci impone di parlare dei fatti extracalcistici del derby. Per farlo, ma anche per passare ai temi di campo, la redazione di Juvelive.it ha intervistato in ESCLUSIVA il giornalista di fede bianconera di Quartarete Tv Alessandro Tacchini, il quale ci ha rilasciato queste parole:
Alex, la cronaca impone di parlare dei fatti del derby. Al di là di chi ha lanciato o meno la bomba carta, secondo te cosa bisogna fare per debellare questa piaga della violenza negli stadi (e fuori)?
”Il discorso è a dir poco complesso. Provo a districare la matassa, senza velleità alcuna. Concorrono storicamente una serie di componenti a determinare questo stato di “stadio=territorio libero”, che ci pone come la vergogna d’Europa. Ho seguito con interesse le interviste post-incidenti di molti dirigenti dei nostri club e sono arrivato ad una triste conclusione. Che anche loro abbiano paura. Sono in un certo senso succubi, da sempre, di certe frange di pseudo tifosi. I fatti di Torino, che avranno comunque, responsabili individuati dalle Forze dell’Ordine (pensate solo ai costi che dobbiamo pagare noi, come cittadini…), sono poi avvenuti per una serie di coincidenze anche fortuite. Ad esempio, l’aver provato a cambiare (senza dolo, per carità) la disposizione dei settori per i tifosi juventini, con la conseguente velocizzazione del loro ingresso allo stadio Olimpico con minori controlli. Non è però vero che quando la responsabilità è di molti, questa debba essere annacquata. Dello stadio, di chi vi entri, è responsabile la società ospitante, che doveva controllare gli eventuali teppisti e privarli delle bombe carta. Dispiace, in questo caso, che (pare) siano tifosi bianconeri, ma in questi casi, la violenza non ha davvero colore. Preferisco avere accanto – e come amico – un tifoso granata sportivo ad uno juventino violento (e viceversa). Non ho inoltre sentito scuse o atti di dolore o di autocritica da parte di nessuno. E questo è gravissimo. Tutti a dare a colpa agli altri. Infantile e immaturo”.
Eventuali rimedi?
”Posto che non possiedo la bacchetta magica, secondo me, in caso di incidenti occorre in comminare punti di penalità in classifica alla squadra dei tifosi la cui responsabilità sarà accertata al 100% (saranno dunque gli stessi tifosi costretti – loro malgrado – a controllare chi si abbia accanto, innescando una sorta di… conflitto di interessi). In concreto: in questo dopo derby, -3 punti a Juventus per bomba carta proveniente dal settore bianconero, -3 punti al Torino per responsabilità stadio e sassaiola pullman Juve, +3 punti al Torino per vittoria. Proviamo a fare così, e poi, vediamo davvero se qualcuno tira ancora anche solo un sassolino… Occorrerebbe poi anche aumentare il numero di telecamere all’interno stadio (in questo senso, lo Stadium è ok) e anche all’esterno (zona bus e tram) e avere la certezza di pene definitive (del tipo “non entrerai mai più allo stadio, mai più”) e soprattutto a livello penale. Altro che gli aggirabilissimi Daspo…. L’elemento conclusivo più triste e centrale è poi quello di una certa cultura italiana. Quella del tifo violento, del concetto di odio, di nemico. Conosco molti amici, illuminati e laureati, che magari leggeranno pure queste righe, che comunque non sono del tutto contrari all’uso di certi striscioni. E’ tutta questione di cultura. E’ lì che si deve intervenire. Nelle scuole, in famiglia. Se mio papà fosse stato un teppista, probabilmente, lo sarei diventato anche io…”.
Passiamo a questioni di campo. Come hai visto la Juve nel derby? Pensi che ci sia stato un calo più fisico o mentale?
”La Juve ha fatto quello che doveva fare. Al di là dei tre pali e di un Pirlo ritrovato (alleluja!), Allegri ha capito tutto. Ha schierato quattro riserve e ha chiesto ai ragazzi di evitare ogni tipo di fallo o contatto, rischioso per muscoli e gambe. Pensate se avessimo vinto 2-0, ma con un Tevez ko. Sarebbe stato devastante…”.
Domani arriva la Fiorentina. Pensi che si potrà chiudere il discorso scudetto o si rinvierà ancora?
”Con i viola vedo un pareggio. Non credo si chiuderà subito, ma importa veramente a qualcuno? Lo scudetto è già vinto, 31° o 33° che sia. E il bello è che pare, l’anno prossimo, compariranno finalmente le tre stelle sulla maglia…”.
Marco Orrù