Cannavaro: “Perdere Bonucci ha dato un po’ di insicurezza”

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Fabio Cannavaro (getty images)

L’ex Napoli e Juventus Fabio Cannavaro, in una lunga intervista concessa al ‘Corriere della Sera”, ha parlato dello scontro diretto di venerdì prossimo: “Un’occasione per Sarri, avere la Juve a 7 punti sarebbe un bel vantaggio. Ma non è solo una corsa a due. L’Inter zitta zitta si sta inserendo: non giocare le coppe la aiuta. Come fu per la prima Juventus di Conte. Io credo che Allegri, sul lungo, sia ancora favorito. La rosa che ha a disposizione è pazzesca, ma cambiare sempre per trovare la soluzione migliore può essere un problema. Il Napoli dopo 3 anni gioca a memoria, ma alla fine vincerà comunque la miglior difesa”. L’attuale allenatore del Guangzhou, in Cina, ha poi analizzato il momento dei bianconeri: “Perdere Bonucci e avere Chiellini con qualche problema, un po’ di insicurezza l’ha data. Con il rientro di Howedes le cose miglioreranno. Alla fine vincerà sempre la difesa migliore”.

Juventus, Cannavaro torna sul discorso Nazionale

Il Campione del Mondo del 2006 è infine tornato a parlare di Nazionale: “Ancora non ci siamo resi conto veramente di quello che è successo. Dopo l’eliminazione dai Mondiali si è dimesso Tavecchio. Ma è calato il silenzio. Mi auguro non si perda l’occasione di rinascita”. Il 44enne ha le idee chiare riguardo alle difficoltà del movimento italiano: “Il problema principale è la troppa esterofilia. In campo e fuori. Ma ci mancano i Totti, i Del Piero, i Baggio. Insigne non si è ancora espresso a livello internazionale. Poi vincere ci ha fatto più male che bene. Perché si è smesso di curare i vivai. L’unico vero modello da cui imparare è quello tedesco. Vanno insegnati i fondamentali della tecnica, della coordinazione, dell’uno contro uno. Invece sento parlare di linea a 4 o di fuorigioco: gli allenatori non devono sfogare la loro repressione sui più giovani. Oggi vedo difensori che fanno rimbalzare la palla o non sanno saltare con un piede”. Una battuta, infine, sui futuri dirigenti italiani: “Abbiamo tanti ex calciatori pronti per una carriera dirigenziale, ma li nascondiamo. Maldini, per esempio. Pirlo e Buffon li vedo dietro una scrivania”.