Moggi dopo Napoli-Juventus: “I bianconeri hanno fatto una partita intelligente”

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Luciano Moggi

Luciano Moggi, ex dirigente di Napoli e Juventus, ha rilasciato alcune dichiarazioni a “Italia nel Pallone”, programma radiofonico di Rai Radio 2, proprio a proposito della sfida che ha visto contrapposte le due squadre: “Il Napoli qualche segnale negativo lo aveva dato. Nelle gare precedenti Sarri ha detto che la squadra non era più brillante come un tempo. Anche col Milan non aveva fatto una bella partita, nemmeno a Verona col Chievo. La Juventus s’è regolata di conseguenza e ha vinto perché ha fatto una partita intelligente. Callejon uno dei peggiori in campo, Reina il migliore. Gli azzurri restano comunque favoriti per lo scudetto insieme a Inter e Juventus”. Moggi ha parlato anche del rapporto tra Higuain e De Laurentiis e dell’esultanza polemica dell’attaccante verso il suo ex presidente seguita dalle dichiarazioni altrettante polemiche dell’argentino: “Il passato tra Higuain e De Laurentiis non è stato tranquillo. Il Pipita indica sempre De Laurentiis: significa che non hanno feeling, ma sono cose normali, succedono a tipi con quel temperamento. Lui quando vede il suo ex presidente ha sempre qualche sassolino nella scarpa da togliersi. La sua presenza ieri non è mai stata in dubbio, era già scritta, non c’è stata nessuna discussione sul suo utilizzo ieri, solo pretattica”.

Moggi esprime il suo pensiero sul momento buio della Nazionale

Luciano Moggi esprime il suo pensiero chiaro anche sulla Nazionale: “Il nostro calcio è vivo grazie agli stranieri, c’è poco da sorprendersi se la Nazionale va male. Nel 2006 in serie A c’erano gli Ibra, i Vieira, i Trezeguet, campioni che insegnavano anche agli altri alzando il livello. E comunque nessuna squadra aveva 11 stranieri su 11. Ora francamente molti stranieri potrebbero stare al paese loro, non hanno questo grande impatto. Metterei delle regole sugli stranieri, massimo 4 o 5, massimo 10 tesserati. Siamo stati eliminati da una squadra dilettanti, uno stipendio nostro vale tutta la rosa dei ragazzi svedesi. La responsabilità? Dell’allenatore e di chi lo ha assunto. Quel posto era superiore alle sue forze, Ventura ha sempre allenato mezza classifica, non ha carisma, ne aveva giocatori davvero importanti. Nuovo corso? L’uomo giusto secondo me è Andrea Agnelli“.

Alessandra Curcio