Lippi: “All’Inter difendevo la mia juventinità. Il 5 maggio una soddisfazione unica”

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Marcello Lippi (Getty Images)

L’ex allenatore della Juventus Marcello Lippi ha ripercorso alcune tappe della sua carriera attraverso il canale ‘Dugout’. Il commissario tecnico della Nazionale campione del mondo nel 2006 ha parlato della sua breve esperienza sulla panchina dell’Inter: “Difendevo la mia juventinità e questo per loro non andava bene. All’Inter non feci molto bene, nessuno accettava il mio modo di giocare”. Parole, quelle del tecnico toscano, che non faranno certo piacere ai tifosi interisti. L’avventura di Lippi sulla panchina nerazzurra, conclusasi con l’esonero, è infatti durata poco più di una stagione. Nell’estate del 2001 l’allenatore fece così ritorno alla Juventus. Il resto è storia: il 69enne ha infatti guidato i bianconeri alla conquista di due campionati e due supercoppe nella sua seconda avventura a Torino.

Juventus, Lippi ricorda con piacere il 5 maggio

L’attuale c.t. della Cina è poi tornato a parlare del famoso 5 maggio 2002: “Mi ricordo il pomeriggio di Piacenza, pioveva ed eravamo ancora 0-0. Poi Nedved si inventò un gran gol, vincemmo mentre l’Inter pareggiò per 2-2 con il Chievo. Poi arrivò l’ultima partita e la storia la conoscono tutti. Tornare alla Juventus e vincere lo scudetto nel finale di campionato quando tutti pensavano che lo vincesse l’Inter è stata una bella soddisfazione”. Il tecnico ha infine spiegato i motivi dei numerosi successi bianconeri: “La maggior parte dei giocatori della Juventus era convinta che fosse finita. Io gli dicevo di non mollare, se vincevamo le seguenti 5 partite eravamo campioni. Alla Juve ho vinto perché lavoravamo più e meglio di tutti, ci facevamo un mazzo enorme”.