Juventus, dimissioni Agnelli | Elkann e la verità sulla Superlega

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Juventus, il noto giornalista ha parlato del rapporto fra i due cugini e del loro punto di vista comune sull’esigenza di un nuovo torneo europeo.

Negli ultimi mesi circola a più riprese la voce sulle possibili dimissioni di Andrea Agnelli. Si vocifera di una sorta di avvicendamento alla presidenza della Juventus, con suo cugino Lapo Elkann che prenderebbe il suo posto. Decisione che, secondo le indiscrezioni, avrebbe avanzato proprio l’amministratore delegato di Exor, John Elkann.

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Agnelli e Elkann ©LaPresse

I motivi sarebbero da ricercare nei risultati delle ultime tre stagioni, non in linea con quelli fatti registrare negli anni precedenti. Poi l’eccessiva sovraesposizione nella vicenda Superlega, che parrebbe aver intaccato l’immagine della Juventus. Ed infine la situazione finanziaria poco florida, fronteggiata da Exor con due importanti ricapitalizzazioni da quasi mezzo miliardo di euro. Tra gli indizi che porterebbero ad un possibile addio da parte di Agnelli ci sarebbe anche la nomina di Maurizio Arrivabene, uomo di fiducia della famiglia che detiene il club bianconero e già membro del consiglio di amministrazione.

Juventus, secondo Vaciago “la posizione di Agnelli resta molto solida”

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Andrea Agnelli e Maurizio Arrivabene ©️LaPresse

Ma a smentire il possibile passo indietro di Andrea Agnelli c’ha pensato il giornalista di Tuttosport, Guido Vaciago, intervenuto oggi durante la diretta con il portale Juventibus. Secondo la nota firma del quotidiano torinese la posizione dell’attuale presidente bianconero è “molto solida”. “Non è un dirigente che ha un contratto – ha spiegato Vaciago – Fa parte della famiglia che detiene il club per il 65%. Credo che i rapporti con Elkann abbiano avuto negli ultimi dodici mesi siano prove estremamente concrete della loro solidità, con Elkann che non ha esitato a firmare due aumenti di capitale consistenti. Elkann, poi, è allineatissimo con la questione Superlega: è più “superleghista” di quanto lo sia Andrea, o quanto meno lo sono allo stesso modo vedendo nella Superlega – ha concluso – l’unica via di uscita per la sostenibilità del calcio, in un discorso puramente di business”.