Intervistato ai microfoni di juvelive.it, Giorgio Marota ha toccato punti nevralgici del mercato bianconero
Quello che sta ufficialmente per chiudersi è stato un mese denso di profondi cambiamenti in casa Juventus. Sia in entrata che in uscita la ‘Vecchia Signora’ sta profondamente cambiando pelle, apprestandosi ad entrare nell’ultimo segmento di una campagna trasferimenti importante sotto tanti punti di vista. Per fare un punto sulle manovre della Juventus sia in entrata che in uscita, la redazione di juvelive.it ha sentito in esclusiva Giorgio Marota, giornalista de ‘Il Corriere dello Sport’. Da Todibo a Koopmeiners passando per Vlahovic e Chiesa: ecco quanto evidenziato da Marota in un’incursione a 360 gradi sul mondo Juve:
Credi che questa possa essere la settimana giusta per l’accelerata decisiva sul fronte Todibo?
Penso di sì, poi la verità del ragazzo mi sembra chiara; è promesso sposo della Juventus. Poi è chiaro che va trovato l’accordo economico con il Nizza, ma in questo momento i bianconeri sono chiaramente avanti perché può contare sul gradimento totale del calciatore. Giuntoli non può arrivare a cifre elevatissime: tuttavia, è stato individuato lui come obiettivo principale, credo che arriverà e che non ci saranno grossi colpi di scena”.
Possono esserci ribaltone sul fronte Koopmeiners, alla luce della necessità da parte della Juve di rivoluzionare le corsie esterne e di puntellare la difesa?
Lancio una provocazione: Koopmeiners non è essenziale per la Juve, ma è stato sempre il primo obiettivo. La Juventus aveva una grossa necessità, quella di fare una rivoluzione della rosa non con risorse esagerate ma nel più breve tempo possibile. Per una squadra che era abituata a stare in campo in un certo modo e con determinate caratteristiche strutturali e tecniche, non era facile fare una rivoluzione come si sta cercando di fare. Per questo credo che per il mercato della Juve sia molto importante il modo con cui è partito. La necessità era rinforzare subito il centrocampo con Douglas Luiz e Khephren Thuram: già facendo solo questo, io credo che il primo step sia stato fatto. Sulla difesa e l’attacco, invece, la Juventus si è data un po’ più di tempo. Ho fatto questa premessa perché la Juve avrebbe preso subito Koopmeiners se ci fossero state le condizioni. Da primo obiettivo, però, Koopmeiners è diventata una ciliegina sulla torta perché la Juventus si è mossa in altre direzioni avendo capito che era molto difficile prendere Koopmeiners. Il centrocampo, per assurdo, anche se non dovesse arrivare il jolly olandese sarebbe apposto comunque. Il problema adesso sono gli esterni d’attacco”.
Da Soulé a Chiesa: Giuntoli è adesso chiamato ad un vero e proprio restyling sulle corsie esterne. Qual è il tesoretto destinato a rinforzare le fasce?
Con Chiesa ai margini del progetto e Soulé andato via, credo che la Juve debba prendere due esterni, non solo uno. Penso che la Juve abbia intenzione di acquistare un esterno e di prenderne in prestito un altro. Fossi stato Giuntoli, avrei tenuto Soulé: credo che quel giocatore lì potesse fare la differenza. L’idea di poter lavorare su due giovani come Yildiz e Soulé poteva stuzzicare Motta. Non è stato possibile; era il giocatore che aveva più mercato e per certi aspetti è stato giusto che sia stato venduto. Credo che gli sia stato subito fatto capire che potesse essere una buona merce di scambio.
Juventus, Marota in ESCLUSIVA: “Chiesa-Inter non mi risulta. Il nodo Vlahovic è ancora più stringente”
Dilemma Chiesa: problema tattico o di natura economica? Ti risultano contatti con l’Inter eventualmente a parametro zero?
Chiesa-Inter: non mi risulta. Il discorso è molto complicato. Il problema Chiesa nasce più da un’esigenza economica che tecnica. Credo fino ad un certo punto all’integralismo di Motta. Vero è che un allenatore che ha Chiesa, il modo di farlo giocare lo trova. Si veda l’esempio di Allegri: nel 3-5-2 Chiesa non c’era mai stato, ma alla fine un modo per farlo giocare lo ha trovato. Chiesa non può essere un problema tecnico, ma può diventare un problema economico vista la politica volta all’abbassamento del monte ingaggi. L’anno scorso la Juve era la quarta rosa per il valore dei cartellini e la prima per monte ingaggi: questa distonia è un problema vero per una società che deve stare attenta all’euro in più o all’euro in meno. Grazie agli ammortamenti, Chiesa resta a bilancio per circa 20 milioni e questo diventa favorevole per una cessione. Tuttavia, credo che quello di agosto possa essere il mese giusto per trovare una soluzione.
Qual è la posizione di Giuntoli su Vlahovic e in che modo Thiago Motta sarà chiamato a lavorare sul serbo?
VLAHOVIC – “Il problema Vlahovic è forse ancora più concreto rispetto a quello di Chiesa. Quest’anno l’attaccante serbo arriverà a costare circa 24 milioni di euro lordi, parliamo di cifre folli. Il nodo Vlahovic è ancora più stringente anche perché una vera e propria alternativa a buon prezzo non esiste. Stiamo parlando di un attaccante giovane, fortissimo. Ma penso che la Juventus stia veramente facendo una riflessione seria su Vlahovic, immaginando che non dovesse arrivare un accordo immediato per il rinnovo, bisognerebbe subito mettersi al lavoro per provare a cederlo. Quello che la Juve ha provato a fare l’anno scorso con lo scambio per Lukaku si inseriva proprio in questa direzione. Voleva anticipare il problema, sapendo che si sarebbe presentato. Il nodo è questo: fino a quando Vlahovic non trova una sua dimensione europea diventa anche difficile spiegare certe cifre. La Juve spera che tramite il lavoro di Motta, Vlahovic possa crescere e l’estate prossima possa essere il fiore all’occhiello del mercato se non si fosse trovato l’accordo con annessa spalmatura”.