La traiettoria che porta Bernardo Silva in Serie A ha assunto una direzione molto precisa: le carte sul tavolo
Occasione o sogno di inizio autunno? Gli ultimi accostamenti di Bernardo Silva alla Juventus hanno sicuramente acceso l’entusiasmo di una parte cospicua dei tifosi bianconeri. Del resto anche questo primo scorcio di stagione sta continuando ad evidenziare i limiti in termini di creatività e di inventiva della manovra bianconera a centrocampo e sulla trequarti. 

Con il contratto in scadenza nel 2026 non ancora rinnovato, il fuoriclasse lusitano potrebbe dunque intrigare e non poco Comolli. Il condizionale, però, mai come in questo genere di associazioni è d’obbligo. In uno degli ultimi video pubblicati sul suo profilo YouTube, toccando questo tema, Fabrizio Romano ha infatti smorzato i facili entusiasmi connessi al possibile binomio Bernardo Silva-Juventus.
Ecco le sue parole: “Ad oggi posso dire che la Juventus non ha avviato dei contatti concreti per Bernardo Silva o una vera e propria trattativa: non c’è una discussione in corso”. Tutto finito? Non proprio. Continuando nella sua disamina, Romano ha confermato che quella attualmente in corso potrebbe davvero essere l’ultima stagione del portoghese con la maglia dei Citizens.
Calciomercato Juventus, Bernardo Silva tra sogno e realtà: ecco come stanno le cose
Da qui le sempre più insistenti voci che lo vorrebbero lontano dalla Premier League. Romano ha dunque aggiunto: “C’è la possibilità che Bernardo decida di provare un’esperienza diversa il prossimo anno: starà a lui capire cosa fare”. Insomma, la partita è più aperta che mai e se volesse, la Juventus potrebbe seriamente iscriversi al tavolo negoziale. 

Tuttavia, va ricordato come le pretendenti alla stella classe ’94 non manchino affatto. Oltre al Benfica, che potrebbe sfruttare l’effetto Mourinho per volgere a suo vantaggio la trattativa, occhio anche al Barcellona. Insomma, la sensazione è che in un modo o nell’altro, il tema Bernardo Silva continuerà a calamitare l’attenzione mediatica ancora a lungo. Ai posteri l’ardua sentenza.
					




