Juventus, lettera aperta di un tifoso perbene!

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Juventus (getty images)

JUVENTUS LETTERA TIFOSO/ BERGAMO- Dopo i fatti incresciosi di ieri sera, con il lancio di fumogeni tra le due tifoserie di Atalanta e Juventus, in giornata si è venuti a conoscenza di altri brutti episodi, che hanno riguardato un tifoso bianconero e un gruppo di amici. Sul sito dell’Eco di Bergamo è stata riportata una lettera aperta dell’aggredito che noi riportiamo integralmente: “Sono un tifoso juventino non residente a Bergamo, però ieri sera ero allo stadio per assistere alla partita Atalanta-Juventus in tribuna Creberg. Ero con altre 3 persone e avevamo l’intento di goderci la partita, ovviamente senza sciarpe e con la convinzione di trovare un ambiente tranquillo (so che a Bergamo sono molto ostili con gli juventini, però partita di fine stagione, Juve campione e Atalanta praticamente salva…). Entrati in viale Giulio Cesare per ritirare i biglietti al botteghino degli acquisti online veniamo aggrediti verbalmente da 5/6 ultrà che ci intimano di “tirare fuori le lame” (mai possedute in vita mia) uno di loro, sulla cinquantina, capelli grigi con pizzetto e una felpa con la scritta sul petto “Bergamo” all’interno di due rombi (stile simbolo della Umbro) mi dà pure uno schiaffo senza alcun motivo. Non reagiamo, spieghiamo che dobbiamo ritirare i biglietti e le minacce continuano. Ritiriamo i biglietti sotto minacce ed entriamo allo stadio. Anche in tribuna scene incresciose, genitori e figli insultati solo perché tifano Juve. Al fenomeno con i capelli grigi vorrei far sapere che ha fatto il gradasso con quattro tifosi, non ultrà della Juve e in quanto alle lame ha preso un grosso abbaglio. Sicuramente non proverà vergogna per quello che ha fatto, anzi se ne vanterà e questo la dice lunga…. Non stupiamoci, poi, se fuori dallo stadio avvengono incidenti, se gli stadi italiani fanno schifo e la polizia usa il manganello, ve lo meritate. Mi piacerebbe che questa lettera venisse pubblicata giusto per far venire qualche rimorso al fenomeno e vedere se si riconosce in quello che ha fatto, nella vita quotidiana, lontano dallo stadio. Avevo grande rispetto per Bergamo e i bergamaschi, ora solo grande amarezza. Buona giornata”.