Primo Piano, l’avversario: il Parma di Donadoni

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Roberto Donadoni (Getty Images)
Roberto Donadoni (Getty Images)

PRIMO PIANO JUVENTUS PARMA DONADONI / TORINO –

PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2): Mirante; Costa, Lucarelli, Felipe; Rispoli, Acquah, Lodi, Mauri, De Ceglie; Cassano, Belfodil. All.: Donadoni

DIFESA – a protezione dei pali c’è una vecchia conoscenza, quel Mirante che proviene dal vivaio bianconero, un portiere non dai grossi picchi, ma nemmeno di papere clamorose. Nella linea a tre di difesa, vista la perdurante assenza di Paletta, dovranno agire Costa, Lucarelli e Felipe, che garantiscono una certa fisicità, esperienze e non disdegnano di sortite offensive sugli sviluppi di calci piazzati. Non molte le alternative, in cui spicca però il nome dell’ex difensore dell’Under 21 Santacroce.

CENTROCAMPO – Da una parte Rispoli e, dall’altra soprattutto, l’ex bianconero De Ceglie dovranno spingere in fase offensiva, mentre l’ex catanese Lodi, dotato di un gran piede, avrà il compito di mettere ordine dietro e allo stesso tempo fantasia in zona d’attacco. Il ghanese Acquah gli sarà di supporto, grazie alla sua velocità e forza fisica, ma bisognerà fare attenzione anche al giovane Josè Mauri, dotato di una buona tecnica di base  e capace a inserirsi da dietro.

ATTACCO – In questo momento è tutto sulle spalle di Cassano, che anche se si accende a intermittenza è colui che può scombinare i piani di qualsiasi allenatore. Al suo fianco avrà Belfodil, l’ex attaccante dell’Inter in possesso di un buon bagaglio tecncio, ma che fino ad ora non è riuscito ad esprimere. L’algerino però sarà fino all’ultimo in lotta con il connazionale Ghezzal, giocatore in grado di districarsi in tutte le posizioni dell’attacco. Un altro uomo temibile a disposizione del tecnico è l’ex bianconero Palladino, che a partita in corso può garantire dinamismo e fantasia e che possiede un’ottima intesa con Cassano.

DONADONI – un tecnico che predilige un modulo a due punte, ma che a partita in corso, se le condizioni dovessero richiederlo, non disdegna di inserire più giocatori offensivi, passando al 4-3-1-2 o al 4-3-3. Punta molto sul gioco sulle fasce, con gli esterni che hanno il compito anche di accentrarsi, quasi a trasformarsi in veri e propri attaccanti.

PUNTI FORTI – la fantasia di Cassano, la ritrovata vena di De Ceglie (sembra quello di Siena), i lanci di Lodi e gli inserimenti di Acquah e Josè Mauri. Pericoli possono venire dai calci piazzati, grazie ai piedi educati di Lodi e Cassano.

PUNTI DEBOLI – una difesa rabberciata per via degli infortuni, su tutti pesa l’assenza di Paletta. L’autonomia di Cassano non dura per tutti i 90 minuti e in attacco non c’è tanta scelta per via dell’assenza di Biabiany.