La zona d’ombra bianconera: una Juventus che reagisce solo se messa alle strette

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Allegri © Getty Images

In questa nuova stagione calcistica stanno emergendo molti dubbi sulle prestazioni che la Juventus ha collezionato fino a questo momento. La squadra di Allegri è apparsa spesso distratta, poco motivata e molto passiva. I bianconeri si svegliano solo dopo aver subito un gol, reagiscono soprattutto quando la situazione sta per precipitare. Ne è un esempio la partita di ieri con lo Sporting Lisbona che lascia parecchi punti interrogativi sulla condizione psicologica della Juventus. Il gol di Higuain ha salvato la situazione, evitando la sconfitta e avvicinando i bianconeri alla qualificazione agli ottavi di Champions League. Questa volta è andata bene, ma quanta sofferenza bisognerà ancora subire prima di restaurare il dominio bianconero?

Juventus, la reazione arriva solo quando le partite si complicano

“Siamo una squadra che ha bisogno di aver paura per giocare a calcio”. Queste parole di Massimiliano Allegri sintetizzano perfettamente la condizione attuale della sua squadra. La Juventus deve prima subire un gol, rischiare di perdere la partita o perderla davvero come è successo con la Lazio, prima di reagire. L’allenatore toscano è molto arrabbiato con i suoi ragazzi e in questi giorni che separano i bianconeri dall’incontro con il Benevento sicuramente metterà al lavoro la squadra, insistendo proprio su queste mancanze caratteriali. La prestazione complessiva della squadra contro i portoghesi è stata insufficiente e solo nella ripresa la Juventus ha cominciato a giocare davvero. Troppe distrazioni sono costate care nelle ultime partite e hanno fatto scivolare i bianconeri al terzo posto nella classifica della Serie A. La Juventus non può permetterselo.

Alessandra Curcio