Var, Nicchi allontana le polemiche: “Solo cinque errori su 900 casi”

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Nicchi © Getty Images

A pochi giorni di distanza dal discusso match tra Cagliari e Juventus (che ha lasciato non pochi strascichi nelle ore successive alla sfida della ‘Sardegna Arena’), a tenere banco è ancora una volta la tecnologia del ‘Var’. Intervistato ai microfoni di ‘Radio Crc’, il presidente dell’Associazione Italiana Arbitri Marcello Nicchi ha però allontanato le polemiche: “Il Var sta andando meglio delle previsioni. Ormai siamo in grado di poter dire dopo soli 4-5 mesi di applicazione e comunque dopo il girone di andata che i risultati sono positivi. Lo strumento fa giustizia e gli arbitri lo utilizzano con grande entusiasmo. Poi, stiamo lavorando per migliorarlo, ma i risultati sono incoraggianti. La Fifa e La Uefa ci prendono come esempio da esportare perché l’Italia sta diventando, dal punto di vista arbitrale, un punto di riferimento nel mondo. Su 900 casi, in totale, sono stati commessi solo 5 errori quindi il bilancio è positivo“.

Juventus, Nicchi fa chiarezza riguardo gli episodi dei falli di mano

Il presidente dell’Aia ha poi presentato i progetti futuri: “È ovvio che bisogna prendere l’abitudine al mezzo elettronico. Deve esserci una sinergia tra l’arbitro in campo, il Var e l’operatore che fornisce le immagini. Lavoreremo su questo e a Coverciano inaugureremo una sala di allenamento Var dove gli arbitri durante i raduni si alleneranno dal punto di vista fisico, mentale e anche al Var”. Un commento, infine, sul singolo episodio del fallo di mano, piuttosto discusso anche in Cagliari-Juventus: ” L’arbitro in campo resta centrale perché è colui che prende la prima e l’ultima decisione. Il protocollo dice che di fronte ad un eventuale fallo di mano, l’arbitro in campo giudica e quando il Var chiama il direttore di gara chiedendo se ha visto il fallo di mano, se l’arbitro è convinto che quel fallo è involontario, mette automaticamente in fuorigioco il Var. Il Var non puo’ dire all’arbitro ‘vai a vedere il fallo’, resta valida la sensazione del campo”.