Astori e Allegri, un legame molto forte: dall’esordio alla Nazionale

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Davide Astori ©Getty Images

“Allenarlo è stato un privilegio, mancherà a tutti. Un abbraccio soprattutto alla famiglia. Momenti, parole, immagini e tanti ricordi: il momento è tremendo per chi ha avuto modo di conoscere Davide”. Queste parole sono dedicate a Davide Astori e sono dell’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri, che su Twitter ha voluto salutare così il capitano della Fiorentina appena scomparso. Un legame forte, serio, tutt’altro che scontato. Allegri adesso è alla Juve, Astori è (anzi, purtroppo era) della Fiorentina, ma insieme hanno condiviso un’esperienza importante a Cagliari. Allenatore emergente Max, giovanissimo e promettente difensore Davide, 21enne arrivato dal Milan dopo il prestito alla Cremonese. Allegri lancia Astori per la prima volta ad inizio settembre, poi lo fa esordire da titolare il primo novembre. Una stagione di ambientamento comunque molto positiva, con 10 presenze in tutto e tante promesse da mantenere. Promesse che Astori manterrà appieno, con gli interessi.

Allegri e Astori a Cagliari: la maglia da titolare e la Nazionale

L’anno successivo si ritira il suo compagno Diego Lopez, che adesso il Cagliari lo allena e che oggi, quando ha appreso della morte di Davide Astori, ha avuto un malore per il dispiacere. Allegri non ci pensa su due volte e assegna una maglia da titolare ad Astori, che risponde piuttosto bene: 34 presenze complessive e il primo gol, ironia del destino proprio contro la Fiorentina. Un campionato fantastico per il Cagliari, che arriva fino al settimo posto in classifica e consacra Allegri come tecnico promettente, chiudendo poi al nono posto. Anche la stagione successiva, l’ultima di Allegri sulla panchina cagliaritana, è molto positiva per il giovane difensore lombardo: 36 presenze e un ruolo sempre più centrale nella difesa cagliaritana, ma non va altrettanto bene all’allenatore livornese. La squadra infatti imbocca una parabola discendente molto pericolosa e Allegri, “accusato” di essere distratto da voci di big interessate a lui (leggi Milan) viene esonerato ad aprile 2010. Ma ormai Davide Astori è a tutti gli effetti uno dei migliori difensori della Serie A, e ad agosto arriva la consacrazione: convocazione in Nazionale ad opera di Cesare Prandelli, un altro uomo speciale che oggi ha avuto delle parole molto toccanti per lui: ”La morte di un giovane ci fa sempre perdere un po‘ della nostra innocenza, in questo caso mi sento di aver perso qualcosa di più. Il ricordo che ho di Davide come atleta e come uomo è privato, me lo tengo dentro il mio cuore che piange. Sono profondamente sconvolto, sento un grande vuoto dentro. Abbraccio la famiglia nella consapevolezza che in questo momento il dolore è tale che tutto intorno a te brucia e non esistono parole di conforto”. Vale lo stesso per tutti noi.

Riposa in pace, Davide Astori.