Juve-Udinese, da Pepe a Pereyra: gli affari “fra bianconeri” della gestione Marotta

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Juve-Udinese
Beppe Marotta (getty images)

Juve-Udinese di domani è una partita che i bianconeri padroni di casa non possono fallire. Sulla carta l’impegno sembra agevolare gli uomini allenati da Massimiliano Allegri, nonostante la Juventus sia stanca per la faticosa quanto epica vittoria in Champions League in casa del Tottenham e per i tanti infortuni con i quali bisogna fare i conti. È anche vero però che i recenti successi nelle varie competizioni stagionali stanno mettendo le ali ai piedi a Higuain e compagni. Ed anche domani ci si attende quindi un’altra prova di forza. L’Udinese per il resto è un club amico, come attestano le operazioni di calciomercato condotte proprio con la Juventus negli ultimi anni. In particolare durante la gestione Marotta ci sono stati diversi intrecci ‘tra bianconeri’. Non mancano gli affari andati in porto con reciproca soddisfazione di entrambe le parti.

Calciomercato Juventus, diversi gli incroci di mercato con l’Udinese nell’era Marotta

Juve-Udinese quindi non è solo un match da giocare in campo. Ma rappresenta spesso pure una partita da giocare al tavolo delle trattative. Tra i cambi di casacca più importanti ricordiamo quelli di Kwadwo Asamoah, Simone Pepe e Roberto Pereyra. Il ghanese approdò a Torino con la formula della comproprietà nel 2012/2013 e costò in tutto 18 milioni di euro. Per Pepe bisogna andare più indietro, al 2010/2011. L’esterno offensivo laziale costò a Beppe Marotta circa 10 milioni tra prestito e riscatto. Per Pereyra, oggi al Watford, l’esborso nella stagione 2014/2015 fu di 17 milioni tra prestito, riscatto e bonus annesso. Non mancano poi altre operazioni come quelle relative a Marco Motta (preso nel 2010/2011 per 5 mln) e Mauricio Isla. Il cileno divenne juventino per poco meno di 14 milioni nel 2012/2013 e definitivamente riscattato nel 2014. La strada inversa l’hanno fatta invece Cristian Pasquato e Michele Pazienza. I prossimi a fare al caso della Juventus potrebbero essere i cechi Barak e Jankto.