Juventus-Manchester, Mourinho mostra orecchio allo Stadium: si rischia la rissa

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Josè Mourinho © Getty Images
Josè Mourinho © Getty Images

Ancora una volta Josè Mourinho protagonista, in negativo, contro la Juventus. Il tecnico portoghese è bravo a portare a casa un risultato importantissimo per il suo United in ottica qualficazione, ma uscendo dal campo la combina grossa.

Sconfitta beffa per la Juventus in casa contro il Manchester United. Questa sicuramente la cosa più importante della serata. I bianconeri dopo aver colpito due legni con Khedira e Dybala sono passati in vantaggio grazie ad un eurogol di Ronaldo. Ma nel finale di calci di punizione hanno permesso agli inglesi di ribaltare la partita e sbancare lo Stadium.

Juventus-Manchester, Mourinho mostra l’orecchio ai tifosi

Josè Mourinho (getty images)

Al termine della partita, il protagonista diventa, nuovamente Josè Mourinho. Infatti proprio come accadde nella gara d’andata all’Old Trafford, i tifosi bianconeri e l’ex allenatore dell’Inter non se le sono mandati a dire. Ma stavolta a cominciare è prioprio Josè. Infatti, il tecnico dei Red Devils, uscendo dal campo ha mostrato l’orecchio ai tifosi, provocando la loro ira.

Un gesto fatto per continuare le polemiche infinite tra il tecnico portoghese e il popolo bianconero. Non gli bastava la vittoria ottenuta allo stadium, Mourinho ha voluto rincarare la dose facendo arrabbiare i tifosi Juve. Tra i più nervosi anche Leonardo Bonucci che una volta vista la scena si è fiondato sul tecnico degli inglesi, rimproverandolo.

Sono arrivati Young e altri giocatori a cercare di far calmare le acque, ma il tutto ha rischiato di degenerare e di trasformarsi in rissa. Anche alcuni dirigenti inglesi sono dovuti intervenire per portare via il proprio tecnico ed evitare altri guai.

Mourinho a Sky: “Era giusto fare quel gesto”

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Mourinho @ Getty Images

Il tecnico portoghese è intervenuto al termine del match vinto contro la Juventus e lo ha fatto ai microfoni di Sky tornando a parlare proprio del gesto fatto a fine gara. “Era giusto fare quel gesto. Sono stato insultato per 90 minuti, è stata insultata la mia famiglia e queste cose a me non piacciono. Sono venuto a Torino per fare una partita di calcio e non mi va di essere insultato. E’ stato un gesto istintivo. Era giusto farlo, anche se ammetto che a freddo non lo avrei fatto.”