Verona-Juventus, i perché della sconfitta

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Verona-Juventus è terminata come i tifosi bianconeri non speravano, ovvero con il successo in rimonta degli scaligeri. Un risultato che mette a repentaglio il primo posto solitario della squadra di Sarri.

Maurizio Sarri @Getty Images

Se infatti questa sera l’Inter riuscirà a vincere il derby contro il Milan agguanterà la Juve proprio al primo posto. Senza dimenticare la Lazio che potrebbe accorciare le distanze e alimentare il sogno scudetto. Insomma sono tempi difficili per i bianconeri e Sarri dovrà essere bravo a resettare tutto in poco tempo. Quali sono stati i perché di questa sconfitta? Possiamo racchiuderli in due concetti: la confusione tattica e l’atteggiamento della squadra.

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Verona-Juventus: Sarri sull’atteggiamento

Anche Sarri a fine partita ha ammesso le difficoltà della Juventus in tal senso. «Con la testa si comandano la tattica e la prestazione fisica. Dobbiamo capire che vincere non è scontato ma difficile e per la Juve sta diventando più difficile. Dobbiamo metterci in testa che per vincere bisogna sforzarsi di più e non avere cali d’attenzione durante la partita». Serve insomma maggiore concentrazione e anche evitare di sentirsi superiori all’avversario a priori. Il pareggio del Verona d’altronde nasce da una leggerezza di Bentancur che si poteva benissimo evitare.

Quale modulo per il futuro?

E’ vero che le squadre moderne devono essere camaleontiche e capaci di cambiare modulo a match in corso. Ma è anche vero che la Juventus è una delle squadre più forti e deve imporre il suo, di gioco. Il dilemma è: giocare con il 4-3-3 oppure con il trequartista? Un nodo che Sarri dovrà sciogliere al più presto, anche se è vero che le condizioni di alcuni giocatori (come Ramsey e Douglas Costa che troppe volte si sono fermati per infortunio in stagione) non danno certezze.