Agnelli e quelle punzecchiate a Lega e Uefa nella lettera agli azionisti

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Da Agnelli stoccata a Uefa e Lega «Le società sostengono i costi, altri controllano e generano gli introiti». Il presidente della Juventus ora alza la voce.

Juventus
Andrea Agnelli, Juventus

Andrea Angelli ha alzato la voce perché evidentemente lo status quo delle cose non torna. Non quadra. E a rimetterci, a suo avviso, sono sempre gli stessi che reggono le baracche. La lettera agli azionisti della Juventus contiene un passaggio forte sui meccanismi di distribuzione dei diritti nel calcio internazionale. Anche perché quando dice «le società sostengono i costi, altri controllano e generano gli introiti» ha ragione. Il presidente punta dritto un tema: la ripartizione delle risorse. Dai risultati sul campo l’attenzione si sposta sui risultati finanziari: in un decennio la Juventus ha creato valore per gli azionisti. Tutto ciò non può passare inosservato.

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Agnelli e la stoccata ai vertici del calcio

Andrea Agnelli bilancio juventus

Agnelli ricorda «l’equilibrio economico, raggiunto nel periodo 2014-2017». In effetti è un triennio in cui il club ha chiuso tre bilanci consecutivi in utile: +2,3 milioni nel 14/15, +4,1 nel 15/16, +42,6 nel 16/17. Poi quell’equilibrio economico si è allontanato «a causa di alcune poste specifiche». Il Corriere dello Sport di focalizza su questo aspetto ed evidenza le parole del patron che dice: «l’asimmetria di un sistema che pone il rischio imprenditoriale sui club, i quali sostengono tutti i costi del sistema, ma assegna ad altri soggetti una parte del controllo e della generazione degli introiti». Questi soggetti sono la UEFA e la Lega. Che fare? Se non si vuole mettere a rischio «la sopravvivenza dei club» (tema sul quale ha lanciato l’allarme dal podio dell’ECA) bisogna correggere quelle che chiama «inefficienze gestionali».