Inchiesta Juventus, nuovo ribaltone: “Altri sei club coinvolti”

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Inchiesta Juventus, si allarga lo sguardo fino ad arrivare a coinvolgere anche altre Procure oltre a quella torinese. 

Procede a passo spedito l’inchiesta Prisma, che sta portando avanti la Procura di Torino e che riguarda direttamente la Juventus. La notizia del giorno è che molto presto lo sguardo potrebbe allargarsi ed arrivare a coinvolgere anche altre sei Procure.

Inchiesta Juventus, nuovo ribaltone: “Altri sei club coinvolti”
L’ex presidente Agnelli ©️LaPresse

Lo ha svelato il giornalista di Libero, Marco Bardesono, intervenuto ai microfoni di Calciomercato.it in onda sul canale Twitch TVPLAY. Si continua dunque ad indagare sui conti della società bianconera ma non solo. Le carte dell’inchiesta sono state trasmesse a Bologna, Udine, Genova, Modena, Cagliari e Bergamo per motivi di competenza territoriale. I magistrati torinesi difatti non possono occuparsi direttamente di quei club i cui nomi compaiono a più riprese nelle intercettazioni. Nel frattempo le indagini proseguono con una certa celerità. Qualche giorno fa la Guardia di Finanza ha ascoltato l’ex juventino Paulo Dybala, oggi alla Roma, riguardo alle manovre stipendi negli anni 2020 e 2021. Successivamente invece è toccato a Rolando Mandragora, attuale centrocampista della Fiorentina, dare la sua versione dei fatti.

Inchiesta Juventus, sei Procure pronte a ricevere gli atti

Si parla anche di Cristiano Ronaldo, con il portoghese che potrebbe essere sentito a marzo, qualche giorno prima dell’udienza preliminare, fissata per giorno 27.

Elkann e Agnelli
Elkann e Agnelli ©LaPresse

Vedremo se Ronaldo verràha esordito Bardesono a Calciomercato.it – Se fosse, la data dovrebbe essere il 17 di marzo, dieci giorni prima dell’udienza. C’è un’altra notizia che uscirà domani, che riguarda altre sei società di calcio a cui la Procura di Torino oggi ha inviato gli atti. Non è una novità, nel senso che avevamo già scritto tempo fa che gli atti sarebbero stati trasmessi alle Procure competenti”. “Quest’ultime – ha proseguito il giornalista di Libero – riceveranno gli atti e dovranno indagare sulla base di quanto scoperto dai magistrati di Torino. Chinè? Dovrà ricevere gli atti, magari non subito, perché le varie procure dovranno verificare le ipotesi di reato avviando a loro volta delle indagini“.